L’unico motivo che inizialmente ci ha portati a Milwaukee è stato il museo delle Harley-Davidson, ma una volta qui abbiamo scoperto una città davvero interessante che è riuscita a farsi apprezzare subito.
Quindi a chi ci chiede se vale la pena visitarla, magari deviando da Chicago per una gita di un giorno, la risposta è: sì, vale decisamente la pena.
Si trova, proprio come Chicago, sulle sponde del Lago Michigan ed è la città più grande del Wisconsin, pur non essendone la capitale (che è, invece, Madison). Attraversata dal fiume omonimo, il suo nome viene da “Millioke”, termine algonchino che significa “la buona terra”. Fu fondata nel 1833 dal francese Solomon Juneau – che ne fu il primo sindaco – e il suo socio Morgan Martin, ma deve la sua espansione, a partire dal 1840 agli immigrati tedeschi. Milwaukee divenne una delle 15 città più popolose degli Stati Uniti ma dalla fine degli anni ’60, come quasi tutte le città industriali, cadde lentamente in declino. Negli ultimi 10-15 la città è stata rivalutata moltissimo e ora sta conoscendo un nuovo splendore, anche se è ancora messa in ombra dalla vicina (appena 150 km) e splendida Chicago.
Come arrivare a Milwaukee
Se volete arrivare direttamente a Milwaukee, l’aeroporto internazionale è il General Mitchell International Airport, che dista 9 miglia (14,5 km) dal centro città.
Una volta in aeroporto, per raggiungere la dwontown avete varie opzioni:
- Taxi: la corsa costa tra i 18 e i 25$ e dura circa 20 minuti;
- Uber o Lyft (a partire da 15$ circa);
- Bus: costa appena 2.25$ e il viaggio dura 35 minuti:
- Shuttle: GORiteway è l’unico servizio di shuttle disponibile e la corsa viene 15$ per 20 minuti di viaggio.
Altrimenti, se optate per arrivare da Chicago – che sia per la gita di un giorno o per restarci di più – potete prendere il treno Amtrak che parte dalla Chicago Union Station e arriva alla Milwaukee Downtown Intermodal Station. Il viaggio dura 1 ora e mezzo e costa 25$ andata e ritorno. Dalla stazione si può arrivare a piedi sia al Museo dell’Harley, sia al centro città.
Cosa vedere a Milwaukee (in un giorno o due)
Perché un giorno o due? Perché dipende dal tempo che passerete dentro al museo dell’Harley. Se volete visitarlo (e vi consiglio di farlo, perché al di là che piaccia o meno la moto è un pezzo di storia americano e non solo e va assolutamente visto.) Poi, si sa, le cose da vedere non sono mai abbastanza, quindi avere a disposizione almeno due giorni pieni per visitare la città sarebbe l’ideale. Vediamo quali sono le cose da non perdere!
L’Harley Davidson Museum
Lo so che rischio di essere ripetitiva ma questo non posso non inserirlo nell’elenco delle cose da vedere a Milwaukee. Il museo offre ben 11 esposizioni permanenti e altre temporanee, sempre diverse ed interessanti anche per chi non è un fan delle due ruote. Le Harley infatti vennero usate per diversi scopie e tramite la loro storia potete scoprirne di più anche sulla storia e la cultura americana, con racconti di come l’esercito, gli ospedali, le poste, utilizzavano questi veicoli. C’è anche una sessione intera dedicata all’Harley nei film e nella cultura – c’è anche l’Harley di Elvis! – e un’altra che racconta la Custom Culture, ovvero tutto il mondo della customizzazione che gira intorno alle Harley (ed è davvero tanta roba!).
Non mi dilungo perché ne ho già parlato meglio in questo articolo dedicato dove potete approfondire. Il tempo della visita varia molto a seconda di quanto vi interessa l’argomento. Ci si potrebbe passare anche una giornata intera, dipende tutto da voi! Noi ci abbiamo passato circa 3/4 ore e abbiamo mangiato al ristorante del museo, che serve dei buonissimi Mac&Cheese!
Potete acquistare i biglietti sul sito ufficiale, a partire da 22$ (un prezzo anche più basso rispetto ad altri musei o attrazioni americane).
Third Ward
Colonbizzato dagli irlandesi all’inizio della storia della città, il quartiere di Third Ward si guadagnò il soprannome di “Bloody Third”, soprattutto per le frequenti scazzottate e sparatorie che vi avvenivano. Due tragedie poi ne cambiarono la storia: la prima fu il naufragio della Lady Elgin, il 7 settembre 1860, dove persero la vita 400 persone, la maggior parte delle quali irlandesi partiti proprio da Third Ward. É considerata la seconda più grande perdita di vite umane sui Grandi Laghi (qui potete approfondire la storia). Il secondo tragico evento fu il grande incendio del 28 ottobre 1892, scoppiato presso la Union Oil&Paint Co. Il vento forte che tirava quel giorno contribuì a far crescere rapidamente l’incendio, mandandolo fuori controllo. Le città vicine inviarono aiuti per combattere le fiamme ma l’incendio venne spento solo a mezzanotte. Furono distrutti 440 edifici e quasi 2mila persone si ritrovarono senza casa. Numerosi architetti intervenirono per riportare in vita il quartiere, la costruzione continuò per quasi 40 anni e la comunità irlandese venne sostituita da un’affiatata comunità italiana.
Nel 1960 la costruzione dell’autostrada cambiò un po’ le cose, portando il quartiere ad essere abbandonato. Dagli inizi del 2000 la città e la Historic Third Ward Association hanno iniziato a lavorare per rivalorizzare il quartiere, trasformando i vecchi magazzini e le vecchie case in ricchi nappartamenti e loft, ristoranti, boutique, gallerie d’arte e, negli ultimi anni, opere di street art, tra cui un murale di sei piani sul PH Dye Building.
Nel Third Ward si trova anche il caratteristico Public Market e il Milwaukee Institute of Art and Design (MIAD), il Broadway Theatre Center – che ospita il rinomato Skylight Opera Theatre – il Milwaukee Chamber Theatre e il Renaissance Theatreworks.
Riverwalk
Camminare lungo il Riverwalk di Milwaukee è uno dei modi migliori per esplorare la città. Unisce ben tre quartieri: Third Ward, Downtown e Beerline (dove potete percorrere il Beerline Trail, la strada che costeggia il fiume, un tempo usata dai treni merci per trasportare i rifornimenti ai birrifici. Oggi è un percorso pedonale che permette di raggiungere alcuni bei punti della città, come Kadish Park da cui ammirare lo skyline di Milwaukee).
Lungo il Riverwalk potete sempre ammirare la RiverSculpture, una galleria d’arte all’aperto che espone installazioni temporanee e una ventina di opere permanenti, tra cui quella dell’anatra Gertie, la papera più famosa d’America. Conoscete la sua storia? All’inizio del 1945, l’America era stanca e fortemente sotto pressione a casua della Seconda Guerra Mondiale, per le morti che portava. In primavera, un operaio che stava lavorando al Winsonsin Aveue Bridge scoprì che un’anatra aveva nidificato e si stava prendendo cura delle uova. La chiamò Gertie e la notizia su diffuse velocemente. Ne parlarono anche i giornali, vedendo in questa anatra che si prendeva cura della vita, un segno di buon auspicio e un simbolo di speranza in un periodo così tumultuoso. L’intera nazione iniziò a seguire Gertie e i suoi cuccioli – Black Bill, Dee Dee, Freddie, Millie e Pee Wee. Oltre due milioni di persone raggiunsero Milwaukee solo per vedere l’anatra, che si guadagnò la prima pagina su Life Magazine e su un giornale inglese. Nel 1959 Nick Georgiady e Louis Romano scrissero un libro per bambini intitolato “Gertie the Duck”, così la storia dell’anatra divenne leggenda e le venne dedicata anche una statua lungo il Riverwalk (dopo si aggiunsero altre cinque papere!).
Lungo il fiume potete trovare anche il Bronz Fonz, la statua dedicata a Fonzie di Happy Days, opera di Gerald P. Sawyer, alla cui inaugurazione parteciparono molti degli attori protagonisti della serie. Un omaggio, commissionato proprio da Visit Milwaukee, alla serie che ha reso famosa la città, anche se… sapete che neanche una puntata è stata girata a Milwaukee?
…e allora Happy Days? Le “location” della serie TV a Milwaukee
Nonostante la serie TV – una delle più famose e amate della storia della televisione – sia stata ambientata a Milwaukee, nulla è stato davvero girato a Milwaukee, ma è stato tutto ricostruito negli studi di Los Angeles, a parte Casa Cunningham che si trova al 565 di Noth Cahuenga Boulevard, sempre a L.A.
Rickie Miller, uno dei creatori e co-produttori della serie era nato a Milwaukee, quindi per lui fu semplice ambientare tutto in un luogo che conosceva così bene. Quindi anche se non girata direttamente a Milwaukee, i luoghi che hanno ispirato quelli della serie si trovano qui. Al Milwaukee Journal, Miller racconta (fonte: Milwaukee Journal Sentinel) che:
“A dire la verità Arnold è in realtà una raccolta di ricordi di tutti i drive-in degli anni ’50. È solo che The Milky Way era quello più vicino a casa mia quando sono cresciuto a Whitefish Bay.” “I Cunningham erano basati sui miei familiari: Richie ero io, e la mamma di Richie era decisamente mia mamma, Laverne.”
Il The Milky Way di cui parla è un diner che ispirò Arnold’s, l’altro luogo più frequentato dai protagonisti della serie insieme a casa Cunningham. Purtroppo fu demolito nel 1977 per far posto ad un parcheggio (non commento…). Qui sotto le potete vedere a confronto:
Il Frozen Custard che leggete sull’insegna del The Milky Way, è un gelato ricco di uova e panna per il quale Milwaukee è famosa, vale la pena provarlo (ma lo fanno solo in due gusti: vaniglia e cioccolato).
Se volete catapultarvi nelle atmosfere anni ’50 invece, le stesse di Happy Days, andate da Miss Katie’s Diner… potrete assaggiare anche lo stesso piatto di Michelle Obama, o dei tanti atri VIP che sono passati per quei tavoli!
Le birrerie di Milwaukee
Un’altra cosa per cui Milwaukee è famosa sono le birrerie. I numerosi tedeschi che si trasferirono qui hanno lasciato il segno e ancora oggi la città ospita il maggior numero di tedeschi-americani (passeggiate per il quartiere Weston per un assaggio di Baviera in America). Una delle eredità più grandi lasciate dagli immigrati tedeschi è proprio la birra, non a caso Milwaukee è conosciuta anche come “Brew City” e la sua squadra di baseball nella Major League si chiama Milwaukee Brewers.
Tra tour dei birrifici, visite ai baroni della birra e altre attrazioni dedicate, c’è veramente da fare il pieno di birra (ma sempre senza esagerare!). Qui ha casa anche il birrificio della Miller, birra famosa in tutto il mondo, oppure potete provare lo storico birrifico Lakefront. Vi consigliamo anche il MobCraft, un birrificio recente dove i gusti della birra vengono decisi dai clienti!
Qualcosa di insolito: lo Shaker’s Cigar Bar
Un tempo questo locale in stile vittoriano era proprietà di Al Capone e veniva utilizzato come speakeasy. Oggi è un Cigar Bar famoso per il suo cibo delizioso e per i fantasmi che sembrano essere parte del locale dalla fine del 1800, tanto che vengono organizzati dei tour appositi per scoprire la storia di quello che è considerato il bar più infestato del Wisconsin. Nei tour viene raccontata la storia del locale che è un po’ anche la storia di Milwaukee, ma anche tutti gli episodi orribili e violenti che lo hanno visto protagonista, come la volta in cui furono trovati nei sotterranei del locale le ossa di una prostituta assassinata proprio allo Shaker’s. Un locale per amanti del buon cibo, dei sigari, delle storie di fantasmi… e per i più coraggiosi!