“My kind of town, Chicago is
My kind of town, Chicago is
My kind of razzmatazz
And it has, all that jazz
And each time I leave, Chicago is
Tuggin’ my sleeve, Chicago is
The Wrigley building, Chicago is
The union stockyard, Chicago is
One town that won’t let you down
It’s my kind of town”
Frank Sinatra
L’emozione che mi ha suscitato Chicago è difficile da descrivere.
Ho da sempre il pallino degli Stati Uniti: sono, semplicemente, il Paese dei miei sogni, quello in cui immagini che ogni tuo desiderio si possa realizzare.
Chicago è stato il mio primo incontro con gli amati States. Quando, dopo 8 lunghe ma piacevoli ore di volo, ho intravisto alla fine del Lago Michigan lo skyline della città mi sono commossa. Letteralmente, avevo il cuore gonfio di felicità e gli occhi lucidi e quando siamo passati sopra a quei grattacieli altissimi è scesa una lacrima.
Insomma, avere lì davanti ai tuoi occhi uno dei luoghi che sogni da sempre può fare questo effetto… se poi è una città bella come solo Chicago sa essere, l’effetto viene raddoppiato.
Qui avremmo dovuto passare 3 notti e 4 giorni, prevedendo anche una giornata a Milwaukee, avendo letto ovunque che sarebbero stati più che sufficienti per visitare la città… invece no, non credeteci, per visitarla BENE tre giorni a Chicago in realtà non bastano. E’ una città talmente grande e ricca che per scoprirne con calma tutte le parti più interessanti c’è bisogno di almeno una settimana.
In tre giorni si può comunque averne un bell’assaggio, vedere le cose più belle ed imperdibili, le più famose, scoprire il cuore della città e… innamorarsene.
Come arrivare dall’aeroporto di Chicago al centro città?
Siamo atterrati a Chicago, all’aeroporto O’Hare International alle 14 (ora locale) circa.
La fila per i controlli è lunga, soprattutto se è la prima volta che si mette piede negli States e devono prenderti impronte digitali e impronta della retina (se invece siete cittadini americani o avete l’ESTA ancora valida e siete già stati in America, si fa un po’ prima).
L’aeroporto O’Hare si trova a circa 25 km dalla città.
Il taxi secondo me non è l’alternativa migliore per raggiungere il centro, perché oltre al costo elevato (ci hanno chiesto 40/50 dollari) si rischia di restare imbottigliati nel famoso traffico americano.
Abbiamo invece optato per il trenino che parte dal Terminal 3. L’aeroporto di Chicago ha 4 terminal, tutti collegati tra loro da una navetta su monorotaia che passa ogni 2 o 3 minuti.
Dal Terminal 3 bisogna scendere al parcheggio (piano T dell’ascensore) e seguire le indicazioni “Train to City”. Il biglietto costa 5 dollari e per arrivare al centro (praticamente a pochi metri dalla Michigan Avenue) impiega circa 30/40 minuti.
Tre giorni a Chicago: l’itinerario
Primo giorno
Essendo arrivati in città nel tardo pomeriggio, tra una cosa e l’altra, e con il peso del fuso orario sulle spalle, all’arrivo siamo giusto riusciti a fare una passeggiata sulla Magnificient Mile e un aperitivo al Drake Hotel (di cui vi ho parlato qui), prima di crollare stremati dal sonno.
La mattina dopo ci siamo svegliati prestissimo grazie al jet lag che ci ha buttato giù dal letto alle 4 di mattina, ed è iniziata la nostra vera esplorazione della città.
Prima di ogni altra cosa c’era un sogno che volevo realizzare da quando ho avuto tra le mani i biglietti aerei: fare un bagno nel lago Michigan (tanto che l’ho inserita anche tra le cose da non perdere a Chicago). E’ stata questa la prima cosa che abbiamo voluto fare e vi consiglio di farlo proprio alle 8 del mattino, quando sulla spiaggia ci siete solo voi, un paio di persone che portano a spasso i cani e lo skyline di Chicago a fare da sfondo.
Partiti da Michigan Avenue lasciatevi il Millenium Park alle spalle (per ora), superate il DuSable Bridge – dove potete ammirare il Gleacher Center dell’University of Chicago a destra e il Trump International Hotel&Tower a sinistra, oltre alla Chicago Riverwalk sotto di voi – svoltate a destra per East Illinois Street e da qui proseguite dritti finché non vi ritroverete di fronte al famoso Navy Pier. Noi abbiamo preferito tornarci dopo il tuffo, ma il Pier vale assolutamente una visita (ancor di più in un mercoledì pomeriggio d’estate così dopo la visita e magari una cenetta alla Billy Goat Tavern, si possono ammirare i fuochi d’artificio).
Proprio all’inizio del Pier si trova il Chicago Children’s Museum, un museo a tre piani che incoraggia, tramite attività e mostre, bambini e genitori ad esplorare, scoprire, creare, ricercare. Proseguendo si incontra il Chicago Shakespeare Theatre (un teatro dedicato alle rappresentazioni delle opere del più famoso drammaturgo e poeta inglese), la ruota panoramica e il bellissimo Richard H. Driehaus Gallery of stained glass dove sono esposte in stanze scure le opere di Louis Comfort Tiffany (il figlio della fondatrice della famosa casa di gioielli) che creava delle vere e proprie opere d’arte a colori su vetro.
Oltrepassato il Pier passate per il Jane Addams Memorial Park per sbucare su una piccola spiaggetta di sabbia chiarissima cui fanno da porta d’ingresso gli alberi del parco: la Ohio Street Beach.
Qui godetevi l’acqua trasparente e bassa del Lago Michigan, il sole del midwest americano, la vista su parte dello skyline della città. Ne vale davvero la pena!
Tornate indietro attraversando il Jane Addams Park, prendete East Grand Avenue fino a ritrovare Michigan Avenue e risalitela per quasi un chilometro (verso destra lasciandovi Grand Avenue alle spalle), quando troverete il John Hancock Center, il terzo grattacielo più alto di Chicago con i suoi 100 piani e 344 metri d’altezza. Si può salire (20$ a persona il costo del biglietto) fino all’ultimo piano per ammirare la vista più bella in assoluto su Chicago e il lago Michigan, ma soprattutto per provare TILT, un’esperienza che vi darà la sensazione di “cadere” su Michigan Avenue, ma anche di volare sopra la strada. Unica!
Ripercorrete la strada a ritroso per tornare su Michigan Avenue, chiamata anche la Magnificient Mile, e proprio all’incrocio tra questa e East Illinois Street, date uno sguardo più attento alla Tribune Tower (proprio quella del famoso Chicago Tribune): sulle sue mura sono presenti i pezzi di 149 edifici storici del mondo, portati dai corrispondenti del giornale. Da Fort Alamo al Colosseo, dalla Grande Muraglia Cinese a Pompei, dalle piramidi a Westminster, è come un mappamondo!
Riprendendo a camminare, appena prima del DuSable Bridge trovate Wendella Boats che organizza tour in barca tra cui l’immancabile Architecture Tour.
Dopo l’incendio che distrusse il centro della città nel 1871, Chicago divenne il perno di un movimento e di una scuola di architettura che raccolse due generazioni d’architetti che trasformarono la città in un luogo di design innovativo e avanguardia architettonica (non a caso poi Frank Lloyd Wright aprì qui il suo studio e lavorò a diverse opere). Il tour, della durata di 75 minuti, navigando lungo il fiume porta a scoprire con l’aiuto di una guida esperta oltre 100 anni di innovazione architettonica e la sua importanza (il biglietto costa 35.50$ a persona).
Alla fine del tour riprendete Michigan Avenue e proseguite finché, alla vostra sinistra, non vedrete il Millennium Park, uno dei parchi pubblici più grande al mondo, inaugurato nel vicino 2004.
Qui potreste passarci anche le ore! E’ un parco bellissimo dove ci si può rilassare, ascoltare musica (anche dal vivo: noi abbiamo beccato l’Open Rehearsal del Grant Park Music Festival), giocare nelle fontane.
Le cose principali da vedere qui sono quattro:
- Il Cloud Gate, il famoso fagiolo (The Bean) su cui si riflette tutta la città circostante. Nonostante il simpatico nomignolo, si tratta di una vera e propria opera d’arte, ispirata al mercurio liquido, dell’artista Anish Kapoor. Creata con 168 lastre d’acciaio inossidabile fuse insieme senza che dall’esterno si veda la minima saldatura. Molti turisti qui ci passano soprattutto per ammirarne i riflessi e scattare foto simpatiche, ma… io ne approfitterei per ammirarne la perfezione, il modo in cui l’acciaio curva, l’originalità di non vedere saldature in un’opera che pesa oltre 100 tonnellate!
- La Crown Fountain, la fontana composta da due blocchi di vetro alti circa 15 metri, su cui scorrono i volti di oltre 1000 cittadini di Chicago che hanno prestato la loro immagine per l’opera.
- Il Laurie Garden un giardino particolare, splendido e colorato in tutte le stagioni. In estate si possono fare anche dei tour gratuiti ogni giovedì, venerdì e domenica.
- Il Jay Pritzker Pavilion, quello che a me è piaciuto più in tutto il parco, lo ammetto. Sede di concerti all’aperto ha un palco alto 36 metri con una copertura di vele ricurve che si estende sopra tutti i 4.000 posti a sedere e oltre.
Il primo giorno si conclude qui, così avete tempo di godere ogni luogo con la calma e l’attenzione che merita.
Ma per finire la giornata da veri Chicagoans, potete andare a mangiare una Deep Dish Pizza da Giordano’s!
Tre giorni a Chicago: Secondo giorno
Il giorno dopo, il secondo giorno alla scoperta di questa stupefacente città, iniziate tornando vicino al Millennium Park su East Washington St per l’esattezza, dove troverete il Chicago Cultural Center, una delle più grandi raccolte artistiche degli Stati Uniti: ingresso in marmo di Carrara, cupola di vetri colorati Tiffany… inoltre raccoglie più di 700 eventi gratuiti ogni anno, ed è il luogo dove il sindaco della città riceve personaggi importanti.
Una volta usciti da qui quasi di fronte a voi troverete il Grant Park, in mezzo al quale vedrete il famosissimo Art Institute of Chicago, inaugurato proprio nello stesso luogo nel 1893. Raccoglie opere di artisti come Cezanne, Correggio, Degas, Gaugain, Modigliani, Monet, Picasso, Toulouse-Lautrec, Van Gogh… e moltissimi altri autori dell’ottocento, ma anche opere d’arte moderna e contemporanea. E’ il secondo museo d’Arte degli Stati Uniti!
Una visita fatta bene qui (e vale assolutamente la pena farla) richiede sicuramente più di due ore, il biglietto costa 25$ (ingresso gratuito sotto i 14 anni) ed il museo è aperto tutti i giorni dalle 10.30 alle 17 (fino alle 20 il giovedì).
Uscendo dall’istituto attraversate Michigan Avenue, continuate a scenderla (per capire, lasciandovi alle sinistra l’Art Institute) e pochi metri dopo troverete il Rookery Building, uno degli edifici più antichi e belli di tutta Chicago, un capolavoro architettonico. Creato dagli architetti Daniel Burnham e John Root, col tocco di Frank L. Wright, ha una luminosissima hall che si può visitare gratuitamente, oppure seguire uno dei tour che rivelano tutte le storie e gli aneddoti dietro questo magnifico edificio.
Usciti da qui tornate verso l’Art Institute e proprio di fronte l’ingresso dell’istituto, dal lato opposto della strada, c’è Adam Street e qui troverete ciò che noi non vedevamo l’ora di incontrare: il cartello che indica l’inizio della Historic Route 66. Un’emozione straordinaria vederlo dal vivo, quell’emozione che possono procurare solo i sogni realizzati.
Proseguendo lungo Adam Street per poco meno di un chilometro, alla vostra sinistra troverete un altro pezzo da novanta di Chicago: la Willis Tower (l’ingresso però è su Wacker Drive) e il suo Skydeck.
Con i suoi 103 piani (la salita in ascensore dura 90 secondi in cui viene mostrato un video con qualche informazione sulla torre e la sua storia) e 443 metri d’altezza (527 contando le antenne) è stata la torre più alta al mondo fino al 1998 ed è visibile da quattro Stati: Illinois, Indiana, Michigan e Wisconsin. Il biglietto d’ingresso costa 22$ (14 dai 3 agli 11 anni) e vi porta a sfiorare il cielo, ad ammirare tutta Chicago dall’alto a 360° e ad averla proprio sotto i vostri piedi grazie ai suoi balconi di vetro, punto forte della torre. Uno spettacolo straordinario, su quel balcone ho avuto la sensazione di volare!
(Anche se dalla foto qui sotto sembro più in preda al panico… diciamo che un po’ di impressione la fa, ma passa subito!)
Così anche il secondo giorno si può concludere, magari mangiando qualcosa in uno dei famosi locali blues della città!
Tre giorni a Chicago: Terzo giorno
Per il terzo giorno, una volta che nei giorni precedenti avete già visitato il cuore della città e i suoi must-see, vi consiglio una chicca: Andersonville.
E’ una zona nel North Side di Chicago, nato come borgo di pescatori fondato dagli immigrati svedesi. E’ molto caratteristico, colorato, si distingue per tanti motivi: è il centro della comunità gay/lesbo della città, non sono presenti qui catene internazionali ma solo botteghe e ristoranti (tra i più buoni della città tra l’altro) di privati indipendenti che vendono prodotti tipici che rimandano alle origini svedesi del luogo, e infine la sua atmosfera eccentrica, vivace e multiculturale. Qui si trova anche l’American Swedish Museum, un museo dedicato alla storia degli immigrati svedesi con una galleria d’arte, un’area dedicata ai bambini e un negozio che vende artigianato svedese.
Il posto migliore e più caratteristico della zona è l’Andersonville Commercial Historic District (su North Clark Street), dove si trovano i luoghi storici della zona e le botteghe più caratteristiche.
Per arrivare qui basta prendere il 22 da Michigan Avenue (il biglietto dell’autobus costa 2.25$) e il viaggio dura circa 40 minuti.
Tornati a Chicago, potete andare a vedere il MoCP – Museum of Contemporary Photography, uno dei musei di fotografia più belli al mondo (noi questo lo abbiamo perso e non avete idea di quanto io stia rosicando! Come al solito però, penso che questo mi da motivo di tornare a Chicago il prima possibile!). Si trova al 600 di Michigan Avenue (di fronte al Grant Park, due traverse dopo il Rookery Building) e raccoglie mostre, eventi e rassegne che celebrano i migliori artisti della fotografia moderna. Imperdibile per qualsiasi viaggiatore e amante della fotografia!
Visitare queste due cose vi porterà via quasi tutta la giornata, ma se avete tempo c’è ancora tanto da vedere a Chicago: ad esempio potete andare, partendo dal MoCP, a vedere la Buckingham Fountain, che si trova in fondo al Grant Park proprio di fronte al museo, oppure lo Shedd Aquarium o il bellissimo Adler Planetarium (sempre in zona, su Northerly Island).
Chicago è una delle città più vive e interessanti degli Stati Uniti, una città affascinante che è davvero difficile non amare. Spero che questo itinerario vi darà modo di apprezzarla così come è stato per noi, che non vediamo l’ora di tornarci per vedere meglio ciò che abbiamo già visto e scoprire quello che ancora non abbiamo visto.
E tornarci ancora una volta, e ancora, e ancora una…