“If you’re out on the road, Feelin’ lonely and so cold
All you have to do is call my name and I’ll be there…”
Quanti sentendo questa sigla iniziano a sorridere pensando all’autunno, all’arrivo dei “-ber Months”, i mesi più belli dell’anno? Io sono tra questi, quindi non potevo perdermi le location di Gilmore Girls in New England!
Foglie di tutte le sfumature dell’arancio, del rosso e del marrone a coprire le strade, una tazza di tè caldo tra le mani, la coperta sulle gambe, il divano e via alle note della sigla…
“Gilmore Girls” è una serie che amo e che scalda il cuore. Mi ha sempre fatto sognare il New England, quei paesini talmente belli da non sembrare veri, carichi d’atmosfera a calore familiare. Il gazebo nella piazza centrale, il caffé di Luke, l’albergo di Lorelai, le feste stagionali… il paese stesso è uno dei protagonisti principali nella serie e non si può non restarne incantati (sì, anche se la serie non piace).
La stessa Amy-Sherman Palladino – creatrice e produttore esecutivo della serie, nonché prima donna nella storia a vincere i Primetime Emmy Awards come sceneggiatrice e regista di una comedy series (entrambi per “La fantasica Signora Maisel”) – ebbe l’idea per la serie mentre si trovava a Washington, un paesino nel Connecticut. In realtà, lei aveva già venduto la serie a The WB – The Warner Bros Network, che chiuse i battenti nel 2006 e venne sostituita dalla The CW Network (la quale prende il nome dalle due società che l’hanno fondata: CBS e Warner Bros): un’idea proposta d’impulso, senza aver ancora progettato nulla. Propose semplicemente una serie incentrata su una mamma e una figlia il cui rapporto era più simile a quello di due grandi amiche. L’idea piacque ma quando Amy uscì dallo studio, guardò il suo manager e disse: “Non so nemmeno di cosa parli davvero questa serie.” Non poteva però tirarsi indietro, soprattutto perché tutte le sue precedenti proposte erano state rifiutate, così si ritrovo a dover scrivere l’episodio pilota di una serie di cui non sapeva ancora nulla. Andò in vacanza in Connecticut, a Washington appunto, e lì il paese e la sua atmosfera le diedero l’idea. Pensò:
«Se riesco a far provare alle persone anche solo una parte di ciò che ho provato io passeggiando in questa cittadina da favola, sarebbe meraviglioso. É tutto bellissimo, magico, con una sensazione di calore e di complicità da piccola comunità… Nella mia vita sentivo la mancanza di tutto questo. É qualcosa che vorrei davvero trasmettere.»
E ci è riuscita a pieno, quelle sensazioni vengono comunicate perfettamente dalla serie, diventata simbolo della stagione “cozy” , una parola inglese che significa confortevole, caldo, accogliente… tutto questo insieme. In poche parole: l’autunno. In poche parole televisive: Gilmore Girls.
Alla fine, quindi, di cosa parla “Una mamma per amica”?
La serie racconta con ironia, tenerezza e profondità il legame speciale tra una madre e una figlia cresciute quasi come migliori amiche: Lorelai Gilmore (Lauren Graham), madre single indipendente, arguta e amante del caffè, e Rory Gilmore (Alexis Bledel), sua figlia sedicenne, intelligente, curiosa e appassionata di libri. Ambientata nella cittadina di Stars Hollow, nel Connecticut – un luogo pittoresco, caloroso e popolato da personaggi eccentrici ma affascinanti – la serie segue le vite quotidiane delle due protagoniste, tra aspirazioni personali, dinamiche familiari e relazioni sentimentali.
Lorelai, appartenente a una ricca famiglia dell’alta borghesia di Hartford, ha abbandonato la casa dei genitori dopo essere rimasta incinta a soli 16 anni. Determinata a crescere Rory da sola e a costruirsi una vita autonoma, ha lavorato duramente per diventare direttrice di un’accogliente locanda, l’Independence Inn. Nonostante il suo desiderio di indipendenza, Lorelai si trova spesso a fare i conti con i genitori, Emily e Richard Gilmore (Kelly Bishop e Edward Hermann), dai quali è costretta a tornare per chiedere un aiuto finanziario per gli studi di Rory, che sogna di frequentare una prestigiosa scuola privata, la Chilton. Questo accordo riapre i rapporti tra Lorelai e i suoi genitori, dando vita a una serie di cene del venerdì sera cariche di tensioni, affetto non detto e battibecchi generazionali.
Nel frattempo, Rory (diminutivo di Lorelai), cresciuta con una madre che è anche la sua migliore amica, affronta le sfide dell’adolescenza, le prime cotte, l’ambizione accademica e la voglia di farcela nel mondo. Il suo sogno iniziale è quello di entrare ad Harvard e i suoi percorsi scolastici e universitari sono segnati da momenti di successo, crisi identitarie, amori turbolenti e grandi decisioni.
A rendere unica la serie sono i suoi dialoghi veloci (e densi, pensate che ogni sceneggiatura conteneva circa il 20-30% di parole in più rispetto a qualsiasi altra), brillanti e pieni di riferimenti alla cultura pop, la sua capacità di trattare temi universali come la famiglia, l’amore, l’amicizia, le aspettative sociali e il conflitto tra desiderio di appartenenza e ricerca di indipendenza, la sua combinazione unica di umorismo, sensibilità e rappresentazione realistica dei legami affettivi.
Attorno a Lorelai e Rory ruota un cast corale di personaggi memorabili: Luke (Scott Patterson), il burbero proprietario del diner locale con un cuore d’oro; Sookie (Melissa McCarthy), l’esuberante cuoca e migliore amica di Lorelai; Lane (Keiko Agena), la migliore amica di Rory, appassionata di musica e in conflitto con la madre estremamente religiosa; e molti altri abitanti di Stars Hollow, che, come dicevo prima, rendono la città un vero e proprio personaggio della serie.
Gilmore Girls e l’autunno
“È il mio periodo preferito dell’anno, il mondo intero cambia colore.”
Lorelai Gilmore
Gilmore Girls è diventata nel tempo molto più di una semplice serie da rivedere: è un rito stagionale, una coccola autunnale fatta di ironia, caffè bollente e pumpkin spice.
Cos’è allora che rende questa serie così rappresentativa dell’autunno?
Innanzitutto l’ambientazione. Stars Hollow è una cittadina incredibilmente tangibile: i suoi vialetti costellati di zucche, le decorazioni stagionali, i festival cittadini e le tazze di caffè fumante contribuiscono a creare un’estetica fall vibes irresistibile. La fotografia calda, i maglioni oversize, i plaid e le prime luci natalizie fanno il resto.
In secondo luogo, la narrazione. Le stagioni della serie – che ha debuttato proprio in Ottobre, 25 anni fa – saltano quasi sempre l’estate (motivo in più per amarla) e riprendono in autunno, spesso con l’inizio della scuola o dell’università, sottolineando il senso di rinnovamento tipico di questo periodo. È il tempo in cui si riparte, in cui ci si reinventa: Rory comincia nuovi percorsi accademici, Lorelai affronta scelte professionali e personali, e ogni episodio è una riflessione – più o meno esplicita – sul cambiamento. E l’autunno, si sa, è la stagione del cambiamento per eccellenza.
Ultimo ma non ultimo, il fattore emotivo. L’autunno, con la sua atmosfera malinconica ma accogliente, amplifica il bisogno di storie che parlino di legami profondi. Gilmore Girls mescola perfettamente leggerezza e introspezione, tra dinamiche familiari, amori imperfetti e sogni da rincorrere.
Inoltre, i dati parlano chiaro: le visualizzazioni di Gilmore Girls su Netflix aumentano visibilmente ogni autunno. Non è solo nostalgia: è che la serie, con il suo ritmo rassicurante e le sue atmosfere, accompagna alla perfezione una tazza di tè caldo e una coperta sul divano. In fondo, Stars Hollow è un luogo dove tornare. E l’autunno, più di ogni altra stagione, è il momento perfetto per farlo.
Non a caso, in Connecticut si tiene a Ottobre anche il “Gilmore Girls Festival”, oggi diventato “The Firelight Festival”, prendendo il nome dalla festa che nella serie celebra la fondazione di Star Hollow (che si tiene però, nella serie, agli inizi della primavera). Il primo si è tenuto nel 2016, a Washington Depot. Un evento – organizzato da Jennie Whitaker e suo marito Marcus – che ha trasformato la fantasia in realtà per centinaia di fan della serie. Il festival offre un’immersione totale nell’universo di Gilmore Girls, con attività che hanno ricreato l’atmosfera speciale dello show:
panel “Behind the Scenes”, con interventi a sorpresa del cast e ospiti speciali, mostre d’arte, laboratori creativi, adozioni di animali, concerti e proiezioni.
Quest’anno si terrà dal 17 al 19 Ottobre a Guilford, Connecticut, e potete trovare tutte le info sul sito della The Fan Fest Society, che oggi si occupa dell’organizzazione del Firelight Festival.
Esiste persino la Stars Hollow Historical Society, un’associazione fondata da un gruppo di studenti laureandi e laureati in storia che hanno deciso di unire la loro passione per la storia a quella di Gilmore Girls, con lo scopo di catalogare tutti i riferimenti storici che vengono fatti nella serie TV. Un’idea che trovo originale e interessante, per unire TV e cultura!

Itinerario sulle location di Gilmore Girls in New England
Arriviamo al “colpo di scena”: Stars Hollow non esiste. É un luogo immaginario, ispirato alle cittadine del New England. La serie è stata girata quasi interamente in California, negli studios di Los Angeles, a parte l’episodio pilota che è stato girato a Unionville, un sobborgo di Toronto. Solo qualche ripresa è stata fatta all’esterno ma sempre in California: gli esterni della Chilton alla Greystone Mansion di Beverly Hills, quelli di Harvard alla UCLA e quelli della prima visita di Rory alla Yale al Pomona College (le successive riprese di Yale invece sono state fatte tutte negli studios). Il paese che si vede nei primi secondi della sigla – quello che appare dietro la scritta “Gilmore Girls”, quegli edifici bianchi tra gli alberi autunnali – è South Royalton, in Vermont, l’unica location reale.
Ma qui arriviamo all’itinerario in New England dedicato a Gilmore Girls, ai luoghi che lo hanno ispirato e in cui ritrovare le stesse atmosfere della serie.
Note e consigli: in fondo all’articolo trovate la mappa dell’itinerario, fattibile comodamente in tre giorni, ma vi consiglio di allungarlo almeno a sei giorni per dedicarne tre a visitare Boston con le sue location cinematrografiche.
Qui parto da New Haven, ideale se arrivate da New York per un percorso più lineare, ma potete anche partire direttamente da Boston se arrivate direttamente in aereo nella capitale del New England, allungando il percorso di appena un paio d’ore rispetto a quello che vedete nella mappa. Vi ricordo poi che possiamo personalizzare l’itinerario insieme!
Se volete vivere a pieno le atmosfere di Stars Hollow e della serie TV, programmate questo viaggio in autunno, la stagione più bella per visitare il New England (che è bellissimo in tutte le stagioni, ma il fascino autunnale è il vestito perfetto di queste zone!)
New Haven

Prima tappa è la “seconda scelta” di Rory, la prestigiosa università di Yale, un luogo che diventa parte integrante della serie a partire dalla quarta stagione, quando Rory abbandona l’idea di Harvard per inseguire una nuova avventura accademica. Siamo a New Haven, la terza città più grande del Connecticut, nonché prima città “pianificata” degli Stati Uniti.
L’università, con il suo campus storico, elegante e imponente, è visitabile grazie ai tour gratuiti offerti dai suoi studenti, che coprono le tappe principali del campus, tra cui l’Old Campus, la Battell Chapel e la Sterling Memorial Library, la libreria in cui Rory si ferma per sentire il profumo dei libri (e la capisco!), un gesto che racchiude tutto il suo amore per lo studio. Il primo piano della biblioteca è visitabile anche in autonomia, e merita davvero una sosta, almeno per gli amanti di libri. Se siete fortunati e trovate aperta anche la Beinecke Rare Book & Manuscript Library, non perdetevela (anche perché vi trasmetterà un po’ di atmosfera hogwartsiana): custodisce testi rari come il manoscritto Voynich e una copia della Bibbia di Gutenberg, ed è uno degli edifici più particolari di Yale, interamente costruito in marmo translucido.
Se poi avete intenzione di entrare a Yale per i vostri studi, non dimenticate di toccare l’alluce fortunato della statua di Theodore Dwight Woolsey (ma potete farlo solo se partecipate ai tour guidati)!
New Milford




Benvenuti a Stars Hollow!
Questa è la cittadina che più di tutte richiama quella della serie. Sarà per il suo gazebo nella piazza, per i colori degli edifici, per la pace nelle strade, per le sue decorazioni invernali, per i negozi a tema ma passeggiare lungo la Main Street di New Milford è come entrare dalla porta principale di Stars Hollow.
Il cuore della cittadina è la sua piazza, dominata dall’iconico gazebo bianco che, nei mesi invernali, si riempie di luci e decorazioni natalizie. Tutto attorno, quel mix irresistibile di piccole boutique, librerie indipendenti, vetrine curate e insegne d’altri tempi. Da non perdere: la Bank Street Book Nook, una libreria accogliente e traboccante di libri; il Theo’s Downtown Diner, con quell’aria da posto del cuore dove tutti si conoscono proprio come il locale di Luke; negozietti curiosi come DB Provisions, dove potete fare scorta di caramelle speciali, frutta secca e souvenir di Stars Hollow (come la candela che vedete nella foto)!
Tip: qui vicino fate un salto al Lover’s Leap Bridge, un luogo poco conosciuto ma molto romantico e dall’atmosfera incantata, che deve il suo nome a una leggenda che racconta una tragica storia d’amore.
Intorno alla metà del 1600, la giovane principessa Lillinonah, figlia del grande capo nativo Sachem Waramaug, passeggiava nei boschi della Grande Montagna (oggi zona del Lover’s Leap) e vide per la prima volta un giovane uomo bianco. Ne aveva sentito parlare, ma non ne aveva mai incontrato uno. Incuriosita, si fece avanti e condusse il giovane in una caletta nascosta usata per la pesca, sotto quella che i nativi chiamavano la Grande Cascata di Metichewan, oggi conosciuta proprio come Lover’s Leap. Dopo, portò l’uomo – anzi, lo “Straniero Bianco Trovato Vagante” – al suo villaggio per presentarlo al padre. Con sua sorpresa, il capo Waramaug accolse il giovane con ospitalità, invitandolo a restare per la stagione. Col passare del tempo, i due giovani si innamorarono profondamente, tanto che la principessa chiese al padre di poterlo sposare. Il grande capo, un uomo saggio, disse che avrebbe meditato sulla richiesta dal suo luogo preferito: la roccia panoramica chiamata Pinnacle Rock.
Alla fine acconsentì, ma prima chiese al giovane di tornare dai suoi genitori per annunciare il matrimonio e poi tornare per sposarsi. Lui accettò ma non tornò. Così, Waramaug promise la figlia in sposa a un capo della tribù dei Wepawaug. Lillinonah, però, si rifiutò: avrebbe sposato solo il suo vero amore.
Il giorno delle nozze, vestita con il suo abito da sposa, la principessa fuggì nel bosco, raggiunse una canoa che aveva nascosto e si lasciò trasportare dalla corrente verso la cascata, decisa a morire piuttosto che sposare un altro. Proprio in quel momento però, il suo amore era tornato al villaggio. Dalla cresta della montagna la vide e corse verso di lei, cercando disperatamente di salvarla dalla caduta di quasi trenta metri. I loro sguardi si incrociarono un’ultima volta, il giovane si lanciò giù dalla rupe per raggiungerla e, nel momento in cui Lillinonah tese la mano, i due si abbracciarono. La corrente li travolse e li portò via, uniti per sempre tra le braccia del Grande Spirito.

Mayflower Inn e Washington
“Così abbiamo attraversato il Connecticut e siamo stati al Mayflower Inn a Washington… E la locanda era così bella. Tutto sembrava ricoperto di zucchero. Era come una di quelle uova che si guardano a Pasqua.”
Queste parole di Amy Sherman-Palladino sono la presentazione perfetta per Washington, Connecticut, e il Mayflower Inn.
Come dicevo all’inizio, fu proprio la quiete di Washington, con le sue strade alberate, la sua atmosfera rilassata e quel mix di eleganza e semplicità tipico del New England, a ispirarle l’idea di Stars Hollow.
Il Mayflower Inn & Spa, invece, ispirò la scenografia dell’Independence Inn (e forse anche un po’ il Dragonfly Inn secondo me), dove lavorano Lorelai e Michel nelle prime stagioni. L’edificio in stile coloniale, con le sue verande bianche, i salotti con camino, la quiete dei giardini e le stanze decorate con gusto classico, è perfetto per immergersi nell’atmosfera della serie. Oggi è un resort di lusso, quindi non adatto a tutte le tasche, ma vale assolutamente la pena fermarsi anche solo per bere qualcosa o per esplorare i giardini.
A Washington, passeggiate nella piccola piazza, entrate nella Hickory Stick Bookshop – una libreria indipendente che sembra uscita direttamente da un episodio – curiosate nei negozi d’antiquariato o rilassatevi nella Steep Rock Preserve, tra boschi e ponticelli in legno. Ogni angolo invita alla conversazione, alla lettura, al tempo speso bene. Proprio come a Stars Hollow.

Hartford
Arriviamo alla cittadina più nominata della serie dopo Stars Hollow. Qui è dove vivono Emily e Richard, i genitori di Lorelai, e dove si trova la Chilton, il liceo che frequenta Rory.
Nella realtà, Hartford – una tra le più antiche città americane – vanta un passato nobile e un’anima culturale profonda. Può sembrare una tappa insolita, ma offre diverse chicche per chi ama la serie e vuole esplorarne l’atmosfera. Non troverete la casa dei Gilmore perché le riprese sono state fatte negli studios, ma camminare per i quartieri storici di Asylum Hill e West End con le loro ville eleganti e i giardini curati vi aiuterà a immaginare dove potrebbero vivere Emily e Richard.
Da non perdere la splendida Wadsworth Atheneum, uno dei più antichi musei d’arte degli Stati Uniti e la Mark Twain House, affascinante dimora dell’autore di Huckleberry Finn, che può piacere tanto a chi ama la letteratura americana quanto a chi cerca luoghi fuori dai circuiti più turistici… ma anche per rendere un tributo al luogo che, si può dire, ha dato vita alla serie. Infatti è proprio per visitare la casa dello scrittore che Amy Sherman-Palladino è andata in Connecticut, dove poi ha avuto l’ispirazione.
Boston

Come non inserire anche Boston in questo itinerario? Non solo perché si tratta di una delle città più belle d’America – e senza alcun dubbio la più affascinante, per me – ma anche perché ci sono due luoghi legati in qualche modo alla serie: Harvard e il Secret Bar.
Anche l’università più prestigiosa e antica al mondo offre tour gratuiti tenuti dagli studenti (qui tutte le info) ma anche una app gratuita per poter fare un tour in autonomia.
I campi in mattoni rossi, le aiuole curate, gli studenti con zaini e caffè in mano… ogni dettaglio trasporta in un film… o in una puntata di Gilmore Girls.
Varcate il John Harvard Gate, fermatevi alla Widener Library, una delle più grandi biblioteche accademiche al mondo, salutate la statua di John Harvard e infine esplorate Harvard Square, ricca di librerie indipendenti – tra cui The Coop, perfetta per i souvenir – caffè, e piccoli ristoranti. Un ottimo modo per chiudere la tappa, magari seduti su una panchina, con una tazza di caffé e un libro in mano!
Per ritrovare invece le atmosfere del “Secret Bar” – l’unico bar di Stars Hollow – dell’ultima stagione, A year in the life, cercate l’ Hourly Oyster Bar, che si trova a pochi minuti a piedi da Harvard.
South Royalton VT
Per l’ultima tappa andiamo direttamente in Vermont, per visitare il paese che appare nella sigla. Ma non solo: secondo alcune fonti non ufficiali, proprio qui si trovava il piccolo café che avrebbe ispirato quello di Luke: un edificio in mattoni rossi, semplice, con portico e atmosfera autentica — l’archetipo del classico diner del New England.
Anche se è cambiato un po’ negli anni, è facile capire perché questo posto abbia colpito la fantasia di Amy Sherman-Palladino. La South Royalton Green, gli edifici della Vermont Law School, il gazebo nella Town Green, i colori autunnali e le strade tranquille… un perfetto prototipo di Stars Hollow.
Sedetevi per un caffè al tavolo di un bar locale, fate finta di ordinare “un caffè nero, bollente”… con l’approvazione di Luke!


