Visitare il Petrified Forest National Park e Painted Desert: l’unico Parco Nazionale degli USA attraversato dalla Route 66

Chi, vedendo queste vaste distese di vallate dalle innumerevoli e armoniose sfumature di colore, penserebbe mai di passeggiare nella foresta più antica del mondo? Visitare il Petrified Forest National Park e Painted Desert significa questo: stupore, meraviglia e ammirazione.

Il Petrified Forest National Park e Painted Desert è la prima tappa importante lungo la Route 66 in Arizona, il tratto più bello della Mother Road, e l’unico Parco Nazionale degli Stati Uniti attraversato da un tratto della Historic Route 66.
Sede di fossili più vecchi di 200 milioni di anni e alcune delle più grandi e belle concentrazioni di legno pietrificato, siti archeologici e strutture storiche, il Petrified Forest National Park e Painted Desert è un parco nazionale davvero unico. Circa 225 milioni di anni fa infatti, rigogliosi alberi e abbondante vegetazione coprivano gran parte di quest’area nell’Arizona nord-orientale, nella Navajo Nation. La lava vulcanica distrusse la foresta e i resti sono stati incorporati in sedimenti composti da cenere vulcanica e acqua. Milioni di anni dopo l’erosione ha liberato i tronchi dal loro guscio lavico, portando alla luce quella che è la foresta più antica del mondo, anche se pietrificata. Nel parco c’è molto di più del legno: ci sono i resti di oltre 13.000 anni di storia umana, una vasta collezione di fossili di ceramiche preistoriche, una sezione protetta della Route 66, fossili di milioni di anni perfettamente conservati, perfino dei primi dinosauri.
La prima cosa che resta impressa di questo luogo sono i colori, tutte le sfumature del viola, del rosso, dell’arancione, del rosa pennellate su questa terra e i suoi monti. La seconda cosa è la vastità del paesaggio: nessun altro luogo visto finora negli US mi ha dato questo senso di immensità.

Visitare il Petrified Forest National Park e Painted Desert: Viewpoint nel Painted Desert

Visitare il Petrified Forest National Park e Painted Desert: cosa vedere nel parco

Il Parco si estende per circa 400 kmq ed è diviso in due parti: a Nord il Painted Desert, la parte più colorata, risultato delle varie stratificazioni della Chinle Formation del Triassico, strati di roccia a grana fine contengono abbondanti composti di ferro e manganese che forniscono i pigmenti per i vari colori; a Sud la Petrified Forest, la foresta di conifere fossilizzata risalente sempre al Triassico, oltre a piante e animali preistorici fossilizzati, tracce di dinosauri e testimonianze delle prime abitazioni umane.
Considerate non meno di mezza giornata per visitare il Parco, una giornata intera se volete anche percorrere almeno uno dei tanti Trails.

Il Visitor Center è il punto di partenza ideale, dove scoprire di più sul Parco prima di entrare nel suo cuore. La struttura è opera di Richard Neutra ed è stata terminata nel 1962, come parte del progetto Mission 66, un programma decennale finanziato dall’amministrazione Eisenhower per aggiornare il sistema dei Parchi Nazionali in risposta all’enorme boom di visitatori dopo la Seconda Guerra Mondiale e per modernizzare le strutture dei Parchi le quali si presentavano rustiche, piccole e incapaci di far fronte ai nuovi volumi di turisti. All’interno del Visitor Center viene proiettato continuamente un video informativo di 18 minuti sulla storia della foresta pietrificata, c’è un ristorante, un gift shop, un’area pic-nic, una libreria.

Visitare il Painted Desert e Petrified Forest National Park: l’ingresso al Parco

Un altro luogo nel Parco in cui scoprirne di più riguardo la sua evoluzione geologica è il Rainbow Forest Museum, dove troverete anche una piccola esposizione paleontologica nella quale vengono mostrati alcuni scheletri di animali preistorici. Da qui hanno inizio anche i Giant Logs, Long Logs, and Agate House Trails.

Lungo il percorso nel parco si trovano spettacolari viewpoint. Il più bello di tutti secondo me è il Kachina Point, dal quale sembra quasi di volare sopra una distesa apparentemente senza fine, colorata con tutte le sfumature del rosso, del rosa e dell’arancio, un tocco di blu e di bianco. Di fronte a questo viewpoint si trova il Painted Desert Inn&Overlook. Risalente agli anni ’20 del 1900 e in stile adobe (originariamente fu costruito in legno pietrificato ma venne rifatto negli anni ’30), è nato come guest house e ristorante ma chiuse nel 1963. Venne dichiarato National Historic Landmark nel 1987, riaprì come museo e oggi ospita esibizioni che raccontano storia e architettura locale, oltre ai murale dell’artista Fred Kabotie, nativo americano della tribù Hopi.

Visitare il Painted Desert e Petrified Forest National Park: il Painted Desert Inn&Overlook

Un altro viewpoint da non perdere è il Pintado Point, il punto panoramico più alto del Painted Desert con una vista a 360° che spazia oltre i centocinquanta chilometri!
I punti panoramici del Parco in totale sono otto. Oltre a quelli già nominati ci sono: Tiponi Point, Tawa Point, Chinde Point, Nizhoni Point, Whipple Point e il Lacey Point ma io definirei l’intero percorso un viewpoint!

Per aggiungere emozione all’emozione, fermatevi lungo la Route 66 nel mezzo del Parco, lì dove fa bella mostra di sé una Studbaker del 1932 (quel che ne resta). Siamo nel punto più stretto del passaggio che unisce il Painted Desert al Petrified Forest e oltre alla vecchia Studbaker – donata da Frank e Rhonda Dobell, proprietari dell’Arizona Automotive Service di Holbrook – in questo piccolo monumento alla Mother Road c’è una vecchia panchina in cemento a forma di auto d’epoca e vecchi pali della luce che delimitano il tratto originale della Route 66. Un cartello recita (in inglese):

Ti trovi vicino alla vecchia Route 66. La linea del fondo stradale e i pali del telefono di fronte a te indicano il percorso della famosa “Main Street of America” ​​che attraversava il Petrified Forest National Park. Da Chicago a Los Angeles, questa autostrada molto trafficata non era solo una strada, ma rappresentava un simbolo di opportunità, avventura ed esplorazione per i viaggiatori.

Un simbolo che racconta le storie di tante persone, tante vite, tanta America, ma solo a chi lo sa vedere davvero e non si accontenta di correre da un punto all’altro per mettere le bandierine.

Visitare il Painted Desert e Petrified Forest National Park: la vecchia Route 66

Uno dei punti più interessanti del Parco è senza dubbio Puerco Pueblo (il nome viene dal fiume Puerco), il più grande sito archeologico del Petrified Forest National Park e tra i più antichi dell’Arizona. Presenta le rovine parzialmente scavate di un antico villaggio dei Pueblo costruito dagli Anasazi oltre 600 anni fa e oltre 800 petroglifi incisi su più di 100 massi. In originie Puerco Pueblo era un villaggio a un piano, rettangolare, con più di 100 stanze, costruito con blocchi di arenaria sagomati in cui vivevano, nel momento della sua massima espansione, 200 persone.
Una curiosità: uno dei petroglifi scoperti segna l’equinozio estivo. Il gioco di luci e ombre sul petroglifo a spirale cambia quando il sole sorge e si muove nel cielo: per due settimane intorno al 21 giunro, si forma un raggio di luce che si sposta lungo il lato del masso adiacente, fino a toccare il centro della spirale entro pochi minuti dalle 9:00. Un’occasione per scoprire qualcosa di più sui Nativi Americani (e se vi interessa, fate una visita ai Pueblo del New Mexico).

A proposito di petroglifi, Newspaper Rock ne raccoglie la più alta concentrazione di tutto il Parco: ce ne sono circa 650, risalenti anche a duemila anni fa. A causa del terreno instabile non è possibile avvicinarsi ma è (anzi sono perché diversamente da quanto il nome possa far pensare, non si tratta di una sola roccia) visibile da una piattaforma in altro su cui si trovano diversi telescopi di osservazione.

Un punto importante del Parco è senza dubbio la Blue Mesa: una concentrazione di picchi dalle particolari pennellate grigie e blu, da cui parte un loop di circa 6 km e il Blue Mesa Trail, un percorso lungo 1 miglio (1,5 km circa) che attraversa il cuore dei calanchi della Petrified Wood, l’antica foresta pietrificata risalente a 225 milioni di anni fa. Uno spettacolo bellissimo, dove i colori caldi del legno pietrificato risaltano in contrasto a quelli freddi dei calanchi.

Visitare il Painted Desert e Petrified Forest National Park: la Blue Mesa

Giunti così nel cuore della Petrified Forest, le cose da vedere sono ancora tante. Come la Crystal Forest, il cui nome deriva dal fatto che un tempo gli alberi di questa particolare foresta erano ricoperti di quarzo e cristalli di ametista viola che si sviluppavano all’interno dei tronchi mentre gli alberi pietrificavano. Purtroppo alla fine del 1800, prima che il Parco venne istituito Monumento Nazionale, molti tronchi furono devastati da coloro che cercavano le gemme. Ancora oggi si possono vedere lungo il sentiero le schegge degli alberi che vennero fatti esplodere con la dinamite per recuperare le pietre semipreziose.

Anche la Jasper Forest, la prima foresta pietrificata scoperta dai coloni occidentali, ha subito lo stesso saccheggio. Da questo punto del parco si può ammirare una vista mozzafiato del deserto disseminato di legno arcobaleno, interessanti formazione rocciose, la ricchezza di trame differenti e colori che contraddistinguono il Parco.

Visitare il Painted Desert e Petrified Forest National Park: il legno pietrificato

Per ammirare interi tronchi di alberi pietrificati, bisogna percorrere il Giant Logs Trail, il cui imbocco si trova dietro il Rainbow Forest Museum, lungo il quale si trovano i tronchi più grandi e colorati del parco (da qui il nome del trail) tra cui l’Old Faithful, largo circa 3 metri e lungo 10.

L’Agate House Trail porta invece all’Agate House, un’antica casa risalente a circa 700 anni fa, quella meglio conservata tra le diverse case Pueblo trovate durante gli scavi fatti negli anni ’30. La sua particolarità sta proprio nella sua costruzione: originariamente fu costruita utilizzando pezzi medio-grandi di legno pietrificato tenuti insieme da malta di fango.

Infine, l’Agate Bridge. In origine quello che oggi è un tronco pietrificato che giace in cima a un ponte di cemento, era un massiccio tronco pietrificato che grazie a secoli di inondazioni ed erosione hanno trasformato in un ponte di agata naturale. Non è una delle parti più belle del parco ma intorno a questo ponte naturale ci sono viste meravigliose.

Visitare il Painted Desert e Petrified Forest National Park: l’Agate Bridge

Visitare il Petrified Forest National Park e Painted Desert: info utili

Il Petrified Forest National Park e Painted Desert è aperto tutti i giorni dalle 8 alle 17. È chiuso soltanto il Giorno del Ringraziamento e a Natale, il 25 dicembre. Il Visitor Center segue gli stessi orari. Data la situazione attuale, consultate sempre il sito ufficiale per informazioni importanti, chiusure e le linee guida da seguire.
Il bigliett costa 25$ per le auto (tutti i passeggeri inclusi), 15$ per singola persona a piedi e 20$ per le moto.

Consiglio: portatevi tanta acqua da bere se andate in estate, il Parco è veramente grande, ci si ferma spessissimo (almeno per noi è stato così) e il caldo è tanto, troppo.

Curiosità: vostri fedeli compagni durante la visita saranno i corvi: neri, grandi e bellissimi.

Visitare il Painted Desert e Petrified Forest National Park: i corvi, gli “accompagnatori” nel Parco

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