Se c’è un luogo tra quelli che ho visto negli Stati Uniti che mi ha veramente stupito, è proprio Springfield, capitale dell’Illinois.
Passata la città grande come Chicago e i piccoli paesini sulla Route 66 tra Chiacago e Springfield, è arrivata lei, questa piccola bomboniera di città. Bomboniera non nello stile europeo (come può esserlo Praga), ma nello stile americano, quel modo di essere elegante e semplice rispecchiando l’immaginario che la TV ci ha regalato.
Ci ha stupito perché quando l’abbiamo vista abbiamo pensato: ok, è in un posto così che voglio vivere. Pulita, ordinata, nessun agglomerato di grattacieli ma casette basse di pietra e mattoni con i loro giardini e la bandiera a stelle e strisce, con i papà che lavano la macchina mentre i figli tagliano l’erba del prato e le mamme cucinano in casa o tornano con la spesa. La classica, idilliaca, scena di vita americana. Ecco cos’è stata per noi Springfield.
Ma ci ha anche fatto innamorare di Abraham “Abe” Lincoln, che qui abbiamo conosciuto meglio grazie agli occhi degli statunitensi e il loro modo unico di saperci fare con la storia e i musei.
Cosa vedere a Springfield, Illinois: la vita di Lincoln
L’intera città di Springfield è un inno a Lincoln, 16° Presidente degli Stati Uniti d’America e suo cittadino (si stabilì qui all’inizio della sua carriera legale) più illustre.
Prima di tutto però vorrei spiegarvi un po’ chi era.
Abraham Lincoln è nato il 12 febbraio 1809 in una fattoria del Kentucky e presto la sua famiglia si trasferì nell’Indiana, dove perse la madre. Amava studiare e il tempo libero dai lavori della fattoria lo passava sui libri, anche fino a notte fonda. Nel 1831 si trasferì nell’Illinois e prestò servizio nell’esercito americano. Nel 1846, dopo qualche anno in cui lavorò come ottimo avvocato anche a livello politico, venne eletto al Congresso degli Stati Uniti. Quando si stabilì a Springfield ottenne subito consenso e popolarità grazie alla sua bravura come oratore, tanto che la gente accorreva ad assistere ai suoi processi solo per il piacere di ascoltarlo e la cosa che più di tutte lo avvicinò alla gente fu che parlava in maniera semplice, in modo che tutti potessero capirlo.
Nel 1858 si candidò contro Stephen A. Douglas per la carica di senatore, ma perse. I dibattiti in cui si affrontarono i due contendenti furono l’anteprima di quelli che li portarono a sfidarsi due anni dopo per la carica di Presidente degli Stati Uniti e il 6 novembre 1860 Abraham Lincoln venne eletto 16° Presidente degli Stati Uniti d’America, primo repubblicano a raggiungere tale carica. La sua elezione però portò sette stati del sud a staccarsi dall’Unione e formare la Confederazione per ribellarsi alla volontà di Lincoln di debellare la schiavitù, sulla quale si basava l’economia di quegli stati (perché sfruttavano gli schiavi nei campi di cotone, loro primaria fonte di reddito).
Dopo varie discussioni e tentativi di trovare un compromesso, il 12 aprile 1861 le forze confederate attaccarono Fort Sumter dando inizio alla guerra civile che durò fino al 9 aprile 1865 e si rivelò la più sanguinosa guerra della storia americana. Nel 1864 ci furono di nuovo le elezioni presidenziali nonostante la guerra e grazie ad una serie di vittorie dell’Unione, Lincoln venne di nuovo eletto Presidente. Alla fine vinse la guerra ed abolì la schiavitù, ma venne ucciso il 14 aprile 1865 in un attentato al Ford’s Theatre da John Wilkes Booth che volle vendicare il sud.
La storia, soprattutto quella della Guerra di secessione, è molto più complessa di così, ma volevo solo darvi un’idea di massima di ciò che ha passato il Presidente più amato degli Stati Uniti, un uomo saggio, tenace e bonario che ha lottato per una buona causa e perso la vita proprio per questo.
Cosa vedere a Springfield: i luoghi di Lincoln
Il “Vecchio Abe“, come lo chiamano da queste parti, è davvero l’anima di Springfield. Ogni cosa qui parla di lui, perfino i muri con il murale che l’artista Michael J. Mayosky ha dedicato ad un giovane Lincoln, o le statue del Presidente che si trovano sparse qua e là.
La vera attrazione però è la casa in cui Abraham e Mary Lincoln vissero negli anni passati in questa città prima di trasferirsi nella Casa Bianca, che si trova nel quartiere Lincoln Home National Historic Site, un quartiere dove le case, gli edifici ed alcune strade risalenti alla metà del 1800 sono state preservate praticamente intatte e passeggiare qui è come fare un piacevole salto indietro nel tempo (considerando anche che la zona è pedonale e non si vedono macchine). La casa, semplice e dignitosa, è visitabile gratuitamente, basta prendere i biglietti presso il Lincoln Home Visitor Center, con i tour guidati dai volontari che raccontano gli ambienti della casa, la storia della famiglia Lincoln e in particolare la figura dell’amato Presidente.
Poco distante dalla casa si trova, sulla 5th Street, l’ufficio in cui Abe lavorava come avvocato, vicino all’Old State Capitol, dove pronunciò uno dei suoi più famosi discorsi. Più avanti si trova il Lincoln Presidential Museum, che non solo è uno dei musei più belli che abbia visto m anche il luogo in cui ci siamo innamorati anche noi del vecchio Abe.
L’ingresso costa 15$ (adulti) ed è vietato fotografare praticamente tutto, tranne la sala d’ingresso, quella dove si può vedere a destra la facciata della Casa Bianca e a sinistra la capanna del Kentucky dove Lincoln è cresciuto.
Cos’ha di particolare questo museo? Non è bello come sono belli i Musei Vaticani o i tanti altri musei che abbiamo qui in Italia, ma è bello perché ti coinvolge totalmente nella storia americana di quell’epoca e nella vita di Lincoln. Si cammina lungo un percorso in cui la vita privata e politica del Presidente viene raccontata in maniera appassionata, dettagliatamente ricostruita in un percorso interattivo e in 4D che alla fine è arrivato a commuoverci, a farci sentire parte della storia, quasi patriottici per gli USA. Totalmente presi. Non mi era mai successa una cosa così dentro un museo, è stata senza dubbio una delle visite più intense che io ricordi.
Usciti dal Museo, proprio di fronte si trova la Lincoln Presidential Library, la quale ospita la più grande raccolta al mondo di documenti legati ad Abraham Lincoln.
Ultima tappa di questo tour dedicato al 16° Presidente americano è l’Oak Ridge Cemetery, dove si trova la sua monumentale tomba con tanto di obelisco, statue allegoriche e la sua faccia in bronzo che ha il naso lucido per tutte le mani che lo hanno sfiorato sperando in un po’ di fortuna o anche solo per un saluto più familiare al tanto amato Presidente.
Queste sono le tappe principali di un tour dedicato a Lincoln, ma la sua figura a Springfield la si ritrova ovunque, tanto che è facile pensare che lui in persona possa spuntare da un momento all’altro da dietro l’angolo in tutti i suoi quasi due metri d’altezza, con l’aria pensierosa con cui lo si vede sempre ritratto.
Cosa vedere a Springfield oltre Lincoln
Springfield però non è solo Abraham Lincoln ed offre anche altre cose interessanti da fare e vedere, a cominciare dal nuovo State Capitol, il Campidoglio, sede amministrativa della città, un edificio in stile neo-rinascimentale francese alto 110 metri la cui costruzione iniziata nel 1868 dall’architetto Alfred Piquenard è costata più di 4 milioni di dollari ed è durata 20 anni. Qui da febbraio a maggio si riuniscono i senatori dell’Illinois e, come in tutti gli USA, è possibile anche assistere ai loro incontri e dibattiti.
All’interno l’edificio è bellissimo, con marmi italiani ed immensi dipinti, statue di bronzo e la splendida cupola decorata larga quasi 30 metri.
Proprio di fronte allo State Capitol si trova il Freedom Corner, con una statua dedicata a Martin Luther King.
Altra cosa simpatica da vedere a Springfield è la Dana-Thomas House di Frank Lloyd Wright, altro importante personaggio americano.
Ritornando invece lungo il percorso della Route 66, a Springfield le tappe della Mother Road toccano la Shea’s Gas Station Museum, una vecchia stazione diventata museo che esponeva cartelli e segnali della Route 66, ormai chiusa, e il famoso Cozy Drive Inn, dove sono stati inventati i Corn Dogs o Cozy dog, würstel ricoperti da una spessa pastella di farina di mais e fritti nell’olio. Dietetico come da tradizione USA.
Il consiglio: dove dormire? Noi abbiamo alloggiato al Route 66 Hotel&Conference Center, vicino al Cozy Drive Inn ma in periferia, uno dei tipici motel americani: spartano, economico (56 euro per una notte in camera matrimoniale con colazione inclusa) e dedicato alla Mother Road con cartelli, cimeli e vecchie auto esposte. Abbiamo avuto anche la fortuna di avere l’upgrade gratuito nella suite (spartana anche questa) perché le altre camere erano state riempite da un gruppo di harlysti di passaggio!