Cracovia è la città che più mi è piaciuta di quelle visitate in Polonia (senza nulla togliere alla bellezza rinata di Varsavia) ed anche i suoi dintorni non sono da meno, ricchi di fascino storico, culturale e naturale.
Nella settimana passata a Cracovia, abbiamo scelto di dedicare 4 giorni alla città e 3 giorni ai suoi dintorni. Non c’è solo Auschwtiz da visitare vicino Cracovia, ma molto altro: musei all’aria aperta, impressionanti grotte naturali, paesini dalla forte importanza storica e religiosa. Un bell’itinerario anche per un on the road!
Vediamo insieme tutti questi bellissimi luoghi!
5 luoghi da non perdere vicino Cracovia: la miniera di sale di Wieliczka
Le miniere di Sale di Wieliczka si trovano a circa 12 km da Cracovia. Un dedalo di cunicoli Patrimonio Unesco dal 1978, lungo 300 km e diviso su 9 livelli, dalla veneranda età di 700 anni, che arriva a toccare i 327 metri di profondità, ribattezzato la Cattedrale di Sale della Polonia.
Il biglietto di ingresso con visita guidata in una lingua straniera (in polacco costa meno) viene circa 20€ (89 Złoty) e da diritto alla visita del percorso turistico, che dura circa 3 ore (lunga fila alla cassa esclusa, quindi calcolate più di mezza giornata partendo e tornando a Cracovia).
La visita inizia scendendo 380 scalini di legno: il Pozzo Daniłowicz, che arriva a 134 metri di profondità. Questa è stata la parte – secondo me! – più claustrofobica di tutta la miniera, insieme all’ascensore finale per risalire. Per il resto gli spazi sono ampi, i corridoi larghi e le sale e le caverne (più di 2000) hanno soffitti altissimi. É davvero difficile sentirsi al chiuso e stretti, nonostante la profondità.
Secondo la leggenda, le caverne sono nate grazie alla principessa Kinga (Cunegonda) di Ungheria, che quando fu promessa sposa a Boleslao V, futuro re di Polonia, chiese come dono di nozze al padre una miniera di sale. Il padre esaudì il suo desiderio e lei gettò l’anello di fidanzamento nel primo pozzo che fu scavato in quella miniera in Ungheria. Partì poi per la Polonia e quando arrivò nei pressi di Cracovia, seguendo un’intuizione divina, chiese alla sua corte di fermarsi e scavare in un punto preciso vicino Wieliczka. Proprio lì fu trovato un immenso giacimento di sale e nel primo blocco che venne scavato venne ritrovato l’anello di fidanzamento di Kinga che da allora è la protettrice dei minatori. In effetti Santa Kinga di Polonia, moglie di Boleslao V, è realmente esistita e nacque nel 1292. Chissà dove inizia la storia e finisce la leggenda (o viceversa)…
Questa non è l’unica leggenda della miniera, ce ne sono molte altre. La più simpatica parla degli gnomi che si mettevano a lavorare nella miniera per prendere il sale non appena tutti gli umani andavano via!
Leggende a parte, la miniera di sale di Wieliczka offre uno spettacolo raro ai visitatori. Si entra in un altro mondo, fatto tutto di sale: laghi salati dalle acque verdi, mura e soffitti di sale, statue di sale scavate dai minatori, sculture maestose… ma anche corridoi serpeggianti, scalinate di pietra, vecchi strumenti usati per scavare e raccogliere il sale. Per finire in bellezza con la chiesa di Santa Kinga, una vera e propria chiesa scavata nel sale, una caverna gigantesca illuminata da grandi ed eleganti lampadari, con statue di sale, altare e bassorilievi che raccontano episodi salienti della vita di Gesù. In occasioni speciali, come il giorno di Natale, si può assistere alla messa in questa particolarissima chiesa e, sempre con permessi particolari, ci si può anche sposare!
5 luoghi da non perdere vicino Cracovia: Kalwaria Zebrzydowska, la Gerusalemme polacca
“E se desidero incoraggiare ed entusiasmare voi a qualcosa è proprio a questo:
che non cessiate di visitare questo Santuario.”
Giovanni Paolo II
Con queste parole nel giugno del 1979, il Papa più amato della storia ha reso famoso questo santuario, altro patrimonio Unesco della Polonia (poiché è “un paesaggio culturale di grande bellezza e importanza spirituale”) a 35 km da Cracovia, che oggi accoglie circa un milione di persone l’anno tra turisti e pellegrini.
Il Santuario della Passione e della Madonna di Kalwaria è stato costruito nel 1601 per volontà di Mikołaj Zebrzydowski, ispirandosi al Calvario di Gerusalemme (per questo viene chiamata la Gerusalemme polacca). Il Parco religioso e paesaggistico si snoda in un percorso lungo circa 6 km, lungo il quale si trovano la Basilica della Madonna degli Angeli – dove è venerata l’immagine miracolosa della Madonna del Calvario – e da un convento dei frati francescani-bernardini (protettori del parco religioso), oltre a una serie di cappelle dedicate alla Passione di Cristo e alla vita della Madonna, incastonate nel pittoresco paesaggio dei monti Beskidy. Vale la visita anche se non siete religiosi, per ammirare il bel paesaggio dei monti e la particolarità del parco alle loro pendici.
5 luoghi da non perdere vicino Cracovia: Wadowice
A proposito di Giovanni Paolo II, uno dei luoghi da non perdere vicino Cracovia è la sua città natale, Wadowice. Si trova a circa 50 km da Cracovia (vicino la più famosa Zakopane) e oltre a visitare la Casa Natale del Papa si può percorrere un itinerario lungo 4 km – la Karol Wojtyla Route – tra i 13 luoghi preferiti da Karol Wojtyla.
Qui si può anche assaggiare la Wadowicka kremówka papiesk, il dolce preferito dal Papa (una pasta sfoglia ripiena di crema pasticcera alla vaniglia) che dopo la maturità per festeggiare con gli amici corse in pasticceria (la pasticceria Hagenhuber, la sua preferita, che non esiste più dal 1945) dove fecero una scommessa su chi fosse riuscito a mangiare più kremówki, ma pur avendone mangiate 18 il futuro Papa non riuscì a vincere!
La passeggiata lungo la strada dei luoghi del Papa non è un pellegrinaggio, ma un bel percorso culturale e storico che aiuta a conoscere un po’ meglio questo paesino, ma anche la storia della Polonia e dell’Europa, oltre alla figura di Giovanni Paolo II: si scopre il suo essere al di là delle vesti che indossava. I luoghi più importanti del percorso sono senz’altro il Museo della Casa Natale, la vecchia scuola e la Basilica Minore della Presentazione della Beata Vergine Maria, all’interno della quale si trova la cappella dedicata al Papa con il reliquiario contenente una goccia del suo sangue. Quando andammo a visitare la Casa Natale – oggi un museo con mobili originali e vari oggetti e scritti appartenenti al papa polacco – la cosa che mi colpì più di tutte fu la commozione con cui la suora che ci faceva da guida (in italiano) raccontava e spiegava ogni cosa, con tanto di lacrimuccia alla fine. Pensare che fa la stessa cosa tutti i giorni – o quasi – e non riesce a fare a meno di commuoversi ogni volta, è toccante.
5 luoghi da non perdere vicino Cracovia: Skansen Wygiełzów
Il nome di questo museo all’aperto che si trova a Wygiełzów è in realtà Nadwiślański Park Etnograficzny, Parco etnografico Nadwiślański. Si trova a 47 km da Cracovia (e 22 da Birkenau) ed è il posto meno conosciuto di tutti. Si tratta di un pittoresco museo all’aperto che riproduce fedelmente gli antichi paesini di queste zone. Fu costruito nel 1968 e furono portati qui antichi edifici in legno: case, una storica chiesa, un frantoio, granai, una fucina… oltre a tutti gli oggetti per arredare gli interni. Si fa un vero e proprio salto indietro nel tempo, per conoscere una Cracovia che oggi non esiste più. Una Cracovia rurale e povera, ma anche una Cracovia più ricca, grazie al Maniero del 1730 che fu ricostruito nel museo e arredato come un appartamento di una ricca famiglia nobile del XIX secolo. Le ricostruzioni sono talmente fedeli e il parco in cui si trova talmente bello e tranquillo che è difficile non pensare di ritrovarsi davvero nel 1700.
Il museo ospita anche mostre, concerti ed eventi ed è, secondo me, una delle chicche da non perdere assolutamente.
5 luoghi da non perdere vicino Cracovia: Auschwitz-Birkenau
Non potevo non inserire Auschwitz in questo elenco.
Tutti, almeno una volta nella vita, devono visitare Auschwitz perché, come scrisse Primo Levi, “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario”.
Della visita al campo di sterminio ho già parlato nel post dedicato e a tutte quelle parole non saprei cosa altro aggiungere se non un nuovo invito ad andare. È una visita difficile, particolare, dalla quale si esce sicuramente provati. Però va fatta, dobbiamo vedere coi nostri occhi ciò che è successo davvero anche se è difficile da credere. Ma dobbiamo vedere, toccare, respirare quell’odore che non si dimenticherà più, per non ricadere nella trappola della paura, per fare in modo che certi orrori non si ripetano mai.
Se volete allungare il viaggio di qualche giorno e proseguire per altre destinazioni, prendete spunto dalla guida Lonely Planet (le mie preferite) che potete trovare qui.