Cosa vedere ad Asolo, la città dei 100 orizzonti

Fu Giosuè Carducci a definire Asolo la città dei 100 orizzonti, per il saliscendi dei profili collinari che la circondano e che sovrappongono nuovi orizzonti ad ogni spostare di sguardo.

O forse per l’aria limpida e pura, come la luce che rende i colori sempre nitidi.
O per la strada che porta al paese tagliando boschi, vigneti, frutteti, passando accanto a casette di legno e pietre.
Asolo è uno dei borghi più belli d’Italia: una perla incastonata tra i Colli Asolani, un borgo autentico fatto di stradine acciottolate, giardini segreti, finestre colorate.
Si deve visitare Asolo con calma, passeggiando con gli occhi all’insù e il naso pronto agli odori dei prodotti tipici del posto, annoverati tra le eccellenze d’Italia (come il formaggio Morlacco del Grappa, la ciliegia dei colli asolani, l’olio extravergine di oliva e il prosecco asolano), o gettando di tanto in tanto lo sguardo nelle piccole botteghe artigianali o i ristorantini tipici che si incontrano passeggiando sotto i portici.

Cosa vedere ad Asolo, i prodotti tipici

Non per niente Robert Browning, il poeta inglese che passò ad Asolo molti anni della sua vita, coniò il termine Asolando, intitolando così anche la sua ultima raccolta di poesie, che significa appunto andarsene a spasso liberamente abbandonandosi alla bellezza della natura.

Asolo ammaliò numerosi artisti, poeti e letterati italiani e stranieri, proprio come Browning e Carduecci, Eleonora Duse e Igor Strawinsky, o ancora la famosa scrittrice viaggiatrice Freya Stark. Ed è proprio dalla sua casa che inizia il nostro itinerario.

Cosa vedere ad Asolo: da Villa Freya alle Case Anseatiche

Arrivando ad Asolo da Via Ferruzzo, lì dove un romantico arco ricoperto di foglie da accesso al centro storico, si ritrovano i cancelli di Villa Freya, la casa di Freya Stark. Donna, viaggiatrice, scrittrice, esploratrice e cartografa, Freya fu la prima donna sola a visitare il Medio Oriente, ad esplorare il deserto Arabico, a spingersi in zone dove nemmeno nessun uomo era arrivato (tanto da scoprire, ad esempio, la Valle degli Assassini e la Fortezza di Alamut). Fu lei a scrivere quella che secondo me è una delle frasi più belle dedicate al viaggio:

«Viaggiare significa ignorare i fastidi esterni e lasciarsi andare completamente all’esperienza, fondersi con tutto quello che ci circonda, accettare tutto quello che ci succede e così, in questo modo, fare finalmente parte del paese che si attraversa. E questo è il momento in cui si avverte che la ricompensa sta arrivando»

Intelligente, caparbia, intraprendente, Freya Stark è state una delle scoperte più piacevoli ed interessanti qui ad Asolo.
Il giardino e l’orto erano un’altra delle sue passioni che curava con amore, in cui portò tutte le essenze dei suoi viaggi. Qui passeggiava, prendeva il tè con gli amici, raccontava le sue avventure ammirando quelle piante portate da lontano e il teatro romano che fu scoperto nel giardino nel 1879, tutt’ora visibile. Passeggiare qui oggi, oltre a portare il beneficio di conoscere tante piante che vengono da lontano, significa anche ritrovare quella pace che permea in tutta Asolo e riscoprire quel romanticismo che sa di libertà.
É possibile visitare il giardino i primi tre sabati del mese (al costo di 3€ ) oppure prenotando la visita guidata con anticipo.

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Uscendo dai giardino e passando sotto l’arco di Via Forestuzzo si entra ufficialmente nel centro storico: subito prima però date un’occhiata a Villa Fiette Serena, una delle famose Ville Venete opera di Giorgio Massari. Arrivati al centro storico, prendendo Via Browning si può “Asolare” al meglio, camminando sotto i portici in cui si affacciano negozietti di artigiani, ristorantini caratteristici e botteghe dolciarie. Di tanto in tanto osservate anche fuori dai portici col naso all’insù, per scoprire le finestre colorate, decorate da fiori e, qua e là, qualche affresco sulle pareti dei palazzi: sono un’altra bella caratteristica di Asolo che richiama a Venezia.

Cosa vedere ad Asolo, finestre

Alla fine di Via Browning si trova Piazza Garibaldi, la piazza più centrale di Asolo, con la fontana cinquecentesca ornata da un altro richiamo a Venezia: il Leone di San Marco, simbolo della Serenissima. Qui si trova anche la Loggia della Ragione, con affreschi bellici e lapidi murate e il Duomo di Asolo, disegnato sempre da Giorgio Massari, che sostituisce l’antica cattedrale e riporta una “giovanissima” facciata, ricostruita nel 1889. É il principale edificio sacro della cittadina ed è un bella fusione di stili: romanico, gotico e rinascimentale, con un interno molto luminoso (cosa che a me piace molto negli edifici sacri/religiosi). Se lo visitate all’interno non perdete l’organo e la pala di Lorenzo Lotto, una delle pochissime (forse l’unica) opere in cui la Madonna viene rappresentata come una signora in e età più avanzata, rispetto all’aspetto giovane con cui siamo abituati a vederla, forse come omaggio a Caterina Cornaro di cui richiama i tratti.

Gita ad Asolo

Sempre su Piazza Garibaldi affaccia il Museo Civico di Asolo, ospitato nel Palazzo del Vescovado. Visitabile solo nel weekend e nei giorni festivi al costo di 5€, il museo ospita le collezioni archeologiche, la Pinacoteca, la sezione dedicata alla regina Caterina Cornaro, il Tesoro della Cattedrale , la sezione Eleonora Duse e la piccola sezione dedicata a Gabriele D’Annunzio, Robert Browning e all’Ottocento asolano.

Tornando sulla Piazza e prendendo Via Sottocastello ci si imbatte presto nel Palazzo Pretorio, che divenne proprietà di Caterina Cornaro quando questa, cacciata da Cipro di cui era Regina avendo sposato Giacomo II, ottenne la Signoria di Asolo. La sua corte passò alla storia come una delle più raffinate e oggi il Palazzo ospita il Teatro dedicato ad Eleonora Duse, la famosa attrice che venne a vivere ad Asolo quando, a 51 anni, abbandonò le scene, stanca e delusa. Prendendo Via Canova nella direzione opposta a quella del centro storico, oltre all’antico forno che produce il pane da oltre seicento anni, ci si imbatte anche nella casa in cui visse Eleonora Duse, riconoscibile dalla targa con l’iscrizione della dedica che fece D’Annunzio alla donna. La casa purtroppo non è visitabile, perché proprietà privata… ma anche solo passare sotto la finestra per lasciare un saluto al grande personaggio che fu ha il suo perché.

Gita ad Asolo, la casa di Eleonora Duse

Proseguendo sulla stessa via si incontra più avanti lo storico Hotel Cipriani, ma se non si è ospiti ci si può solo affacciare dal cancello per spiare un po’ il giardino, e subito dopo le scenografiche Case Anseatiche che richiamano al nord Europa, costruite nel 1914-15 per volere del pittore Mario de Maria, amico di D’annunzio.

Cosa vedere ad Asolo: la Rocca

Tornando indietro fino a Via Forestuzzo, prendendo (preparatevi, sarà tutta in salita) Via Foresto Vecchio si arriva in Via Rocca, che conduce proprio alla Rocca di Asolo, sulla cima del Monte Ricco, costruita alla fine del XII lì dove passava la Via Aurelia e un tempo c’erano stati piccoli villaggi distrutti dalle invasioni barbariche.
Una muraglia nuda, con una sola porticina d’ingresso. Compatta ma spaventosamente vuota all’interno, da cui si può ammirare un panorama da restare stupefatti e capire davvero il senso del Cento Orizzonti.

Foto noletapix, Flickr
Foto noletapix, Flickr
Al momento la Rocca è chiusa per lavori, quindi non visitabile. La fine dei lavori è prevista per la primavera/estate del 2017.

Asolo è un piccolo cammeo incastonato tra i colli. Asylum, il suo antico nome, dice già tutto: asilo, rifugio, fuga, un luogo in cui riposare, stare in pace, liberare la mente. Che sia per un giorno, per un weekend, una settimana o un mese, Asolo è il luogo perfetto quando si cerca di staccare dal mondo.

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