Vi ricordate la domanda: Cosa ci vai a fare a Massa?
Vi do un’altra risposta: non solo il Lunatica.
Ci si va per salire una strada lungo la montagna, dove morbide curve e verde accompagnano fino a raggiungere i borghi sopra Massa.
Ci raccontano che le nonne di qui, quando erano piccole, quelle strade le scendevano e risalivano a piedi per andare a scuola in città. Già da qui, tutto sa di antico e si inizia ad essere trasportati in un tempo lontano, per noi solo immaginabile.
Un piccolissimo paese di 150 abitanti.
Di quelli che starebbero bene in una pubblicità della Mulino Bianco.
Un paese che tiene strette le sue tradizioni, che si aggrappa alla sua storia e la tiene stretta tra le sue strade e nelle sue mura, per non lasciarla scappare via.
Un paese che sa di abitudini dimenticate, di famiglia, di attimi unici incatenati nel tempo.
Uno dei paesi più antichi al mondo, ce ne sono tracce perfino nella preistoria. Un paese che in realtà era una difesa, perchè da qui si vede il mare. E dal mare arrivavano i pirati.
Le strade di Antona sono fatte per non incontrarsi mai, un labirinto di vicoli e stradine una parallela all’altra, in modo da offrire una rapida possibilità di fuga.
Antona è anche una piazza e una chiesa, la Chiesa di San Gemignano. Una chiesa che raccoglie i ricordi e le speranze del paese. E’ piena infatti dei doni che da secoli gli abitanti di Antona portano per mostrare la loro fede, le loro speranze, i loro desideri… per chiedere i loro miracoli.
Antona nasconde anche un gioiello: un gioiello chiamato Casa Piccianti.
Non è mai stata una semplice abitazione, ma è un vero e proprio luogo della memoria per il paese.
Una casa a quattro piani risalente al 1500 (forse anche prima), rimasta immutata nel tempo grazie alla cura dei suoi proprietari, soprattutto della splendida signora Cristina. E’ lei a raccontarci la casa e la sua storia, a guidarci in questo viaggio indietro nel tempo con gli occhi che brillano d’amore.
E’ innegabile, quando le cose si fanno con passione si vede, si percepisce, ed è impossibile non sentirsi trasportati.
Casa Piccianti è un museo della memoria di Antona. La casa non è stata toccata e raccoglie tutti quegli oggetti che, da quando è stata costruita, appartengono al quotidiano: libri, stoffe, mobili, oggetti per la casa.
Avete presente le case delle bambole delle nonne? Ecco, immaginatevela a dimensione d’uomo.
Il salotto, la cucina, la camera da letto… Tutto, anche i dettagli, appartengono ad un tempo ormai lontano ma che qui sembra presente.
Tutte le stanze sono collegate l’una all’altra, è un viaggio suggestivo nel quale non solo si ammirano gli oggetti antichi, ma è facile anche immaginare le vite di chi ci è passato e quegli oggetti li usava tutti i giorni.
Un viaggio che si conclude in un giardino splendido, perfettamente curato, che profuma di salvia.
Quella salvia che poi ci è stata regalata e con cui abbiamo potuto preparare dei buonissimi piatti.
Anche il giardino è curato con amore da anni ed anni. Un giardino grande che scende lungo un leggero pendio e affaccia sulla Valle del Frigido, dove si vedono anche le cave di marmo, e sul mare.
Si, è stato un viaggio incantato. Ancora di più per al compagnia di Giorni Rubati, Picchiapò, Comunicatestesso, e per la guida di Marco Marando, che insieme ad Angela Maria Fruzzetti, giornalista de “La Nazione” ha scritto un libro sui borghi apuani di Massa.
Casa Piccianti è aperta e visitabile tutti i giorni festivi, dalle 15 alle 17 in inverno e dalle 18 alle 20 in estate.
Su prenotazione anche in qualsiasi altro giorno… ma sapete la cosa migliore? La si può affittare per passarci qualche notte, e vivere davvero le atmosfere di altri tempi!
Buon viaggio indietro nel tempo!
Che bello Lucia quest’articolo! e che belle foto… Sorrido e penso: chissà di chi era quella nonna…;)
Grazie per essere passata nel nostro territorio e averne ascoltato l’anima più profonda.
Che carina che sei, e che piacere che mi fanno le tue parole non te lo immagini!
Grazie a te, per la splendida compagnia e per gli splendidi momenti. Ci rivedremo presto, è sicuro!
concordo con Elena. Sei riuscita a tirar fuori l’anima di questa terra. A me sono arrivate le tue emozioni, come sempre del resto <3
Allora il prossimo anno dobbiamo tornarci insieme per forza 😀
Grazie Manu <3