Isole Tremiti: un angolo di Paradiso

Lo avete un posto nel mondo in cui vorreste precipitarvi ogni volta che sentite il bisogno di rilassarvi?
Il mio sono le Isole Tremiti, un piccolo arcipelago nel Gargano, nella Puglia che amo. Sarà perché ci vado da quando ero piccola ed è tra i primi viaggi che ricordi: dovevamo prendere il traghetto per arrivarci, dopo ore di macchina, per me rappresentava IL viaggio.
Oggi non resisterei più di tre, massimo quattro giorni in questo paradiso terrestre: troppa calma. La calma ideale però per riprendere le energie.

Isole Tremiti, vista su San Domino

L’ultima volta che ci sono stata, due anni fa, ho scoperto che ci si può arrivare con l’elicottero da Foggia. Costa un po’, ma prima o poi lo proverò, nonostante il mio terrore dell’aria, soprattutto perché un giro in elicottero è tra le cose da fare della lista!

Prendendo il traghetto da Termoli si può arrivare sull’Isola di San Nicola, altrimenti prendendo l’aliscafo si può arrivare sull’isola di San Domino.
Ma sono numerosi i porti da cui è possibile raggiungere le isole: dall’Abruzzo (Pescara, Ortona, Vasto) e dalla Puglia (Manfredonia, Vieste, Peschici e Rodi Garganico).
Noi abbiamo sempre scelto la prima, poiché avendo i parenti a San Nicola, abbiamo sempre soggiornato sull’isola storica. Storica perchè qui ci sono le tracce della storia, da Napoleone ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. San Domino invece è quella più naturalistica, ma anche quella con più vita. Le altre tre isole invece – Capraia, Cretaccio e Pianosa – sono disabitate.

Sapete che vengono chiamate anche Isole Diomedee? Una leggenda racconta infatti che queste isole sono nate grazie all’eroe Diomede, che dopo aver combattuto e vinto nella guerra di Troia, portò e gettò nel Gargano tre enormi sassi, che riemersero formando le isole. L’eroe e i suoi compagni si stabilirono a San Nicola, e quando Diomede morì la dea Afrodite, per compassione, trasformò i suoi compagni in uccelli chiamati Diomedee, per lasciarli a guardia del sepolcro del loro re. Ancora oggi, la notte, si possono sentire i garriti di questi uccelli, presenti solo sulle Tremiti, che assomigliano al suono di un pianto. Sembra anche che a San Nicola sia nascosto il tesoro di Diomede, una ricchezza immensa, vicino al suo sepolcro.


Isole Tremiti, gabbiano
Arrivando a San Nicola, la prima cosa che colpisce, oltre alle sfumature turchesi di un mare da fare invidia a Bora Bora, è la grande fortezza abbazia del Santuario di Santa Maria a Mare, che sovrasta il porticciolo, e fa da ingresso a tutta l’isola. Anche la storia di questo Santuario è legata ad una leggenda: un eremita molto cattolico, andò in ritiro sull’isola per pregare e meditare e una notte gli apparve la Madonna, la quale gli ordinò di costruire un santuario in suo onore per concedere grazie a chi sarebbe arrivato sull’Isola per pregare. L’eremita tentennò, pensando a quanto gli sarebbe costato costruire una cosa simile, e lui di soldi non ne aveva. La Madonna allora gli indicò il luogo dove avrebbe potuto trovare ciò che gli occorreva: il mitico tesoro di Diomede. L’eremita prelevò dal tesoro solo quanto gli serviva per la costruzione del Santuario, obbedendo così alla volontà mariana. Nel 1045 l’antica chiesa fu rasa al suolo dai benedettini di Montecassino (infatti l’abbazia oggi viene chiamata anche la Montecassino in mezzo al mare) e ne fu costruita una nuova, più sontuosa.

Isole Tremiti, San Nicola

Di fronte al porticciolo c’è la spiaggia sassosa, l’unica spiaggia dell’isola, dove si fa il bagno in mezzo ai pesci! Abbiamo trovato anche una stella marina una volta… e per essere la spiaggia, e il mare, del porto, l’acqua è straordinariamente limpida e pulita, molto più di quella della spiaggia sabbiosa di San Domino, che i turisti, in anni di via vai, sono riusciti ad inquinare.
Superato il porto e la spiaggia, per arrivare sopra l’isola si passa sotto un bel portone ad arco e poi si affronta una lunga e ripida salita. Quante volte ho fatto avanti e indietro su quei sassi! E quante volte sono scivolata… Ecco, state attenti. I sassi che formano la strada della salita esistono da secoli e ormai sono lisci lisci, si scivola ad ogni passo. Le soluzioni sono due: o l’affrontate scalzi (questa è la mia soluzione preferita), oppure vi premunite di un bel paio di scarpe con la suola bella aderente, evitando infradito et simili. Godetevela la salita, però: dalle finestrelle delle mura si ammira il mare e i suoi incredibili colori, mentre il lato opposto è occupato da piante di fichi che, con un po’ d’agilità, potete raccogliere. Una camminata slow, dovete rilassarvi dal primo passo che fate sull’isola.

Isole Tremiti, porta a San Nicola
Finita la salita, si arriva al vero e proprio paese: una stradina affiancata da case, negozietti di souvenir (gli unici negozi che troverete a San Nicola, insieme ad un bar, un minimarket e,ovviamente, un paio di ristoranti), e dominata dall’abbazia. Qui si vive come una volta, si viene per stare in pace. Il primo giorno lo si può spendere a girovagare per l’isola, visitare l’abbazia; la chiesa con i segni dei bombardamenti di Napoleone; la zona vecchia; la tagliata, il punto di terra che i monaci provarono a segare per dividere l’isola e fuggire dal corsaro Almogavaro che li trucidò; il cimitero ebraico e quello cattolico; il monumento ai caduti dell’isola. Sempre con calma, rilassati, godendosi i meravigliosi angoli storici dell’isola, ammirando i suoi panorami che lasciano senza fiato.

Isole Tremiti, arco a San Nicola

Dopo di che a San Nicola non resta che fare vita di mare. Alzarsi, fare colazione respirando l’odore del mare, scendere giù fino alla spiaggia, godersi sole e mare, magari chiacchierare con i pescatori ed osservare i turisti che arrivano la mattina per ripartire la sera. Fare un salto al ristorante che sta proprio lì accanto alla spiaggia, sotto la sede della Guardia di Finanza, per farsi una bella mangiata di pesce, poi tornare in acqua, stupendosi di come si riescano a vedere chiaramente i propri piedi, giocare ad acchiappare i pesci, osservare le barche che fanno spola tra un isola e l’altra, poi tornare su per farsi una doccia, preparare la cena, uscire a prendersi un gelato passeggiando per le poche e piccole vie del paesino, respirando la quiete. Dormire e ricominciare. Questa è San Nicola, un luogo dove si vive una vita che non si conosce più, dove i pescatori creano le loro reti intrecciandole a mano, dove ci si conosce tutti, dove i giorni sono scanditi da una rilassante routine.

Isole Tremiti, pescatori

L’unica altra isola abitata del piccolo arcipelago è San Domino, la più grande di tutte. Qui aveva casa Lucio Dalla, che delle isole si era follemente innamorato e ci tornava ogni volta che poteva, spesso trovando ispirazione per le sue canzoni. Conoscete l’album Luna Matana? Ecco, è dedicato alle isole.
A differenza di San Nicola, qui il relax potete dimenticarvelo: è l’isola con le discoteche (una… forse due), i bar, gli alberghi e le strutture turistiche, negozi e ristoranti… insomma quella del turismo. C’è molto più verde, le palme, le grotte, e l’unica spiaggia di sabbia delle isole, Cala delle Arene.


Isole Tremiti il mare di San DominoPurtroppo, come spesso accade, i turisti hanno rovinato l’acqua della spiaggia, che resta comunque bellissima, ma non limpida come era un tempo. Anche qui si nuota in mezzo ai pesci, e gli scogli sono pieni di ricci… quindi attenzione!
La cosa migliore, secondo me, è prendere a noleggio una barchetta, un gommone, fare il giro dell’isola e trovare una caletta nascosta dove fermarsi e passare la giornata: un angolo di paradiso tutto per noi (e sicuramente più pulito).

Una cosa da fare assolutamente è il giro delle isole in barca, visitando grotte dalla bellezza mozzafiato, ammirando l’intero profilo di San Nicola dal mare e, ciliegina sulla torta, fare il bagno nel punto più bello, alla caccia della statua subacquea di Padre Pio.

Isole Tremiti, il mare di San Nicola
Durante il giro, vi porteranno a vedere lo Scoglio dell’Elefante (indovinate perchè si chiama così?), la Grotta del Sale, la Grotta delle Viole, la Grotta del Bue Marino, la Grotta delle Murene, la Cala degli Inglesi e i Pagliai, quattro grandi scogli che fanno la guardia all’isola. Un posto più bello dell’altro. In tutto il giro non dura più di 3 ore, bagno compreso… l’ho fatto così tante volte che potrei fare da guida, ma ogni volta riesce sempre ad affascinarmi. Le luci e i colori nelle grotte sono così particolari, che ogni volta sembra di vederli per la prima volta.

Isole Tremiti, le grotte

Il 15 agosto per festeggiare l’Assunzione, ogni anno si celebra la messa in mare, con lancio della corona di fiori in acqua. E’ una cosa da non perdere, raggiungere tutti insieme il largo, vedere la barca che porta sindaco e prete mettersi al centro e tutte le altre intorno, sentire il silenzio che cala e solo il rumore del mare, della natura, accompagnare la voce del celebrante… che siate credenti o no, non può non emozionare un momento così.

Eccole qui le mie belle Tremiti, in qualche parola e tanti ricordi.

Isole Tremiti, fiori

 

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