L’Italia è il Paese più bello del mondo.
Questo non mi stancherò mai, MAI, di ripeterlo. Probabilmente lo scriverò ad ogni post che parla d’Italia. Ne sono perdutamente innamorata, soprattutto perché non finisce mai di stupirmi.
Così come mi ha stupita il Castello di Uggiano, in Basilicata.
Castello di Uggiano: la leggenda
Nemmeno quando andammo in Basilicata a visitare la meravigliosa Matera il nostro Paese ci deluse (e come avrebbe potuto? Matera è spettacolare!), neanche – e soprattutto – nelle cose meno conosciute. A pochi chilometri dalla Città dei Sassi infatti c’è una città molto più piccola: Ferrandina, un paesino dove ci fermammo a mangiare (al ristorante Rossodisera, che vi consigliamo di provare se passate da queste parti: piatti tradizionali dall’ottimo sapore e un buon servizio) e dove scoprimmo che proprio lì a poca distanza esisteva uno dei luoghi segreti d’Italia: il Castello di Uggiano.
Ormai è un rudere che svetta nella Valle della Salandrella. Un rudere però così affascinante da ispirare anche le parole di J. Ruskin:
“Eppure in quella vecchia opera vi era una qualche vitalità,
una qualche misteriosa e suggestiva traccia di quel che essa era stata […];
una qualche soavità in quelle linee morbide modellate dal vento e dalla pioggia”.
É un castello di cui ormai restano solo i ruderi, crollato sotto vicissitudine storiche e naturali (come l’impetuosa pioggia che nel 1848 fece franare la torre, di cui non resta ormai più nulla) e di cui i primi cenni si hanno nella seconda metà del 1200 circa quando venne donato al Conte di Montescaglioso, Pietro Belmonte. Fu successivamente ereditato da Pirro dal Balzo, nipote di Carlo d’Angiò, che nel 1485 venne privato di tutti i suoi beni da Ferdinando I d’Aragona, il quale donò il feudo a suo nipote Federico, che lo abbandonò per costruire l’attuale città di Ferrandina.
La cosa più interessante di questo luogo segreto, oltre alla sua storia poco conosciuta, è la leggenda che gli gira attorno.
Si racconta di un tesoro nascosto nella terra sotto al Castello, tra le antiche mura, nascosto tra pozzi profondi, lunghi corridoi che attraversano la collina come fossero un labirinto e serpenti alati messi a guardia del tesoro.
La cosa più straordinaria, e forse il motivo per cui ancora nessuno ha trovato il tesoro, è il rituale da seguire per far si che il tesoro venga trovato: in una notte senza luna, senza esser visti da nessuno, si deve iniziare a mangiare lardo appena fatto, e mangiarne tra i 15 e i 20 kg entro le 24 ore successive. Questo gli aprirà porte nascoste e la forza di uccidere i serpenti alati. Deve mangiare recitando scongiuri e facendo segni della croce.
Fatto questo, nella notte senza luna successiva, si deve tornare al Castello, cospargere i suoi contorni di sale e mangiare altri due pezzi di lardo. Solo eseguendo questo rito, il tesoro eviterà di trasformarsi in polvere appena sarà trovato.
Più che un rituale a me sembra una punizione, un sacrificio per giungere al tesoro.
Eppure da quelle parti raccontano che molta gente ha provato… Alcuni armati solo di pale per scavare, senza ottenere risultati.
E la leggenda continua a vivere…