Un presepe.
Questa è la prima cosa che ho pensato osservando Matera.
Era dicembre, era buio, faceva freddo.
Quelle casette con addosso secoli di storia che si affacciano su un’immensa valle che fa pensare a quelle della Terra di Mezzo, erano lì di fronte a noi, illuminate da piccole luci colorate che mi ricordavano proprio quelle che tutti gli anni infilo nelle casette del Presepe sotto l’albero. Non mancava nemmeno quello: alle spalle infatti, un gigantesco albero di Natale illuminava la piazza con le sue luci blu.
Ci si sentiva così piccoli e così… accolti.
Da qui, Piazza San Pietro Caveoso, secondo me si ha la vista più bella sui Sassi di Matera.
La domanda ora può sorgere spontanea: cosa sono esattamente i Sassi, Patrimonio Mondiale dell’UNESCO?
Non aspettatevi di andare a vedere una mostra di macigni come ho sentito dire!
I Sassi sono una città. Una città intera scavata nel tufo: case, chiese, botteghe. Strutture che si alternano a meandri cavernosi e labirinti sotterranei, formando un complesso e meraviglioso blocco unico abbarbicato lungo i pendii di una valle. Una città ricavata nella roccia, l’insediamento rupestre più antico al mondo.
Tutto questo è il Centro Storico di Matera, chiamato semplicemente Sassi. Si divide in due grandi Rioni, Barisano e Caveoso, separati dal Colle della Civita.
Passeggiare per le strade dei Sassi è surreale.
Un’esperienza che ho vissuto sotto il cielo grigio di Dicembre, immersa nel silenzio delle strade vuote.
Vicoli stretti che scendono, salite tortuose, un groviglio di stradine antiche che si intrecciano tra loro, offrendo alla vista scorci suggestivi (e stanchezza alle gambe).
E’ facile capire come mai sia stata scelta come location di tanti film ambientati in epoche antiche. Qui si fa un vero e proprio salto indietro nel tempo.
Se vicoli e paesaggi non dovessero bastare per sentirsi trasportati indietro di qualche milione di anni, si può (anzi, si deve) entrare nella Storica Casa Grotta di Vico Solitario, nel Rione Caveoso.
Questa casa-grotta rappresenta la realtà e la quotidianità di chi viveva nei Sassi.
Erano abitazioni fatte di un unico ambiente, nel quale spesso si conviveva anche con gli animali (cani, gatti, cavalli, galline…).
Si condivideva tutto qui: dal letto, al piatto unico in cui mangiavano tutti, il bagno… Pensate che questo stile di vita qui esisteva fino agli inizi degli anni ’50.
Un altro mondo, un’altra vita, ma fa strano pensare che che sia stata vissuta dai nostri nonni, o dai nostri genitori. Un tempo che sembra così lontano, eppure vicino.
Dopo non vi resta che tornare a perdervi tra i Sassi. Rifate le stesse strade, perchè ci sarà sempre uno scorcio o un particolare che vi sembrerà di non aver visto.
Matera va vista con la mente libera: dovete svuotarla completamente, per riempirla di tutto ciò che questa città unica al mondo offrirà ai vostri occhi.
Non la dimenticherete, vi resterà dentro per sempre.
Un racconto delicato che adoro. E pensare che a Matera non ci sono mai stata e che rientrava nei miei #traveldreams2014… direi che è arrivato il momento di recuperare, decisamente 🙂
Nooo! Devi recuperare il prima possibile! E’ anche vicina!
Quando decidi di andare dimmelo, ti consiglio una cioccolateria buonissima in cui infilarvi per ripararvi dal freddo 😀
Matera è una città che adoro! Ci sono stata diverse volte grazie ad un’amica dell’università che è materana. Porto nel cuore tanti ricordi e tu, grazie al tuo articolo, li hai fatti riaffiorare tutti! Grazie di cuore 🙂 Un abbraccio
Che bella cosa che mi hai detto! Grazie mille!
Matera è una città meravigliosa, se la merita tutta l’elezione a Capitale della Cultura Europea… sperando che questo aiuti anche a migliorarla!
Questo post ci piace tanto! Inseguiamo già da un pò Matera ed ora che è stata eletta Capitale Delle Cultura, abbiamo un motivo in più per conoscerla! 😀
Dovete assolutamente! E’ una città completamente diversa da tutte le altre che ho mai visto, unica! Imperdibile 😀
Che bel racconto Lu! Mi piace tantissimo <3
Poi, lo sai, ho un debole per Matera!
Lo so, ho anche letto il tuo post e alla fine avevo gli occhietti a cuoricino 😀
Materia è da anni che mi ispira! La trovo molto poetica 🙂
bel racconto 🙂
Grazie mille Valentina!
Devi andarci presto allora 😀