Durante questa Invasione ho avuto la riprova che Roma non smette mai di sorprendere, che ogni sua pietra respira storia da millenni, che ogni stradina, vicolo, palazzo, portano le impronte delle persone che l’hanno vissuta, amata, attraversata.
Abbiamo scoperto il Rione Ponte: e scoperto è la parola giusta. Uno di quei luoghi dove ti ritrovi a camminare anche troppo spesso, e quando ci passi lo pensi “che bella la mia città…” ma non sai cosa nasconde quel luogo, non sai di ritrovarti sul ponte da dove Dante Alighieri osservava fino a sentirsi ispirato a scrivere uno dei Canti dell’Inferno, non sai che il vicolo che hai appena attraversato, il Vicolo San Trifone, è il secondo vicolo più stretto della città (il più stretto in assoluto è Vicolo dei Vascellari a Trastevere), che quella palazzina è il posto dove visse Fiammetta, una delle prime escort della Storia, a cui un cardinale lasciò in eredità tutti i suoi beni, che tutte le strade del Rione, che portano nomi strani come Vicolo dell’Orso, Vicolo della Volpe, Vicolo del Fico ecc… hanno i nomi di tutte le famose Locande e Taverne che un tempo si trovavano su queste strade, crocevia di quello che allora era il turismo romano.
E’ anche il Rione con più icone ed edicole religiose di Roma, data la sua vicinanza a San Pietro e Castel Sant’Angelo. Anche per questo qui si trovano molti palazzi appartenenti a confraternite religiose. Altra caratteristica, nel Rione Ponte ci sono due dei rarissimi palazzi dipinti di Roma: su uno è addirittura rappresentata la storia di Apollo e Artemide.
Roma è una città nella città, storia nella storia, cultura, arte, ogni sua pietra è viva, parla, respira da secoli, calpestata e vissuta a sua volta da generazioni di persone che troppo spesso ci passano sopra o accanto senza fermarsi a conoscere, ad ascoltare, senza nemmeno immaginare quanto possa arricchirle quell’incontro: ma noi viaggiatori l’occasione non ce la facciamo scappare.
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