Colline verdi, filari di viti, altissimi alberi antichi.
Questo il paesaggio che mi ha accompagnato lungo la strada verso Herbae Volant Fructus Manent, all’Abbazia di Santa Maria in Valdiponte, tra Perugia e Montelabate.
Un paesaggio che ti porta dritto col pensiero e con l’anima al giusto stato d’animo per affrontare questo piccolo salto indietro nel tempo.
Un salto che sa di sapori antichi, di odori nuovi, di conoscenza, di tradizioni ritrovate.
Cos’è Herbae Volant Fructus Manent?
Un evento unico nel suo genere, realizzato da GAL Media Valle del Tevere e curato da ErbEventi.
Unico perchè è itinerante, prima di tutto: ad ogni nuova edizione cambia luogo, portando i visitatori in posti sempre nuovi dell’Umbria.
Unico perchè è dedicato alle erbe officinali e alla frutta antica, cose quasi dimenticate ma a cui dobbiamo molto. E’ ora di riscoprirle… per questo consiglio a tutti una visita a Herbae Volant Fructus Manent. Bisogna dare valore al nostro passato, riscoprire i rimedi dei nonni, i sapori che credevamo perduti.
Un motivo in più per andarci è l’ingresso gratuito, così come sono gratuite tutte le attività che si svolgono: visite, laboratori, educational e workshop.
Ho imparato a fare il sapone con l’Ape Contadina, scoprendo che è una cosa semplicissima che possono fare tutti: basta avere la voglia.
Ho imparato ad assaporare il miele con tutti i cinque sensi e a riconoscerne le differenze grazie all’apicoltore Luca Galli… pensate che il miele a me non piace ma mi sono innamorata di quello al cardo!
Ho perfino scoperto la cucina vegana con la veganchef Letizia Berruti, assaggiato il seitan e la maionese vegetale, più buona di quella tradizionale (e non fa così male)!
Tutto questo, nella cornice suggestiva dell’Abbazia benedettina di Santa Maria in Valdiponte, già bella di per sè, ma con gli addobbi dell’evento era veramente uno spettacolo raro. Frutta e ceste macchiavano gli angoli qui e là, nel chiostro un’alpaca faceva bella mostra di sè, mentre le bancarelle, tutte di prodotti enogastronomici, vivaistici e fitoterapici ecosostenibili e del territorio umbro, coloravano l’interno.
Nella cripta poi c’era qualcosa di veramente unico: la mostra pomologica di Isabella dalla Ragione, che nella sua azienda agricola di Città di Castello, sta coltivando frutti che stavano andando perduti.
L’evento si è svolto sotto ad un sole che ha scaldato le due giornate, regalando una temperatura mite, rendendo vividi i colori dei paesaggi e ancor più piacevole la permanenza nella mostra… che vale una visita sotto il sole e sotto la pioggia.
Mi segno subito che devo ricordarmi di questo evento. Non voglio e non devo assolutamente perdermi la prossima edizione (una basta e avanza)! Grazie per avermelo (/avercelo) fatto scoprire
Fai bene Cami, ne vale decisamente la pena!
Ma che meraviglia questo evento, io adoro riscoprire sapori tradizionali e imparare a usare le erbe in cucina. Si sa già dove sarà la prossima edizione? 🙂
Sicuramente in Umbria 😀
Di preciso ancora non so, ma teniamoci aggiornate Cri, magari ci torniamo insieme 😀
Ragazze io la penso proprio come voi. Non solo mi piacerebbe andarci, ma sono conovinta che questo esempio vada seguito. E’ davvero un peccato perdere tradizioni antiche queste. Siamo troppo abituati a cose artificiali per accorgerci della differenza. Io da quando ho imparato a fare marmellate e pane in casa faccio davvero fatica a mangiare i prodotti industriali
Hai pienamente ragione Simo!
Dovremmo organizzare una cosa del genere per il Lazio 😀
se organizzate per il prossimo anno contattate anche me e Sara! 🙂
non c’è neanche da dirlo 😀