Per un viaggiatore, nulla è più entuasiasmante di organizzare un viaggio. Se poi è un viaggio negli Stati Uniti, ancora di più (e tutti gli appassionati di States mi capiranno). Trattandosi però di un altro continente, con leggi e regole differenti, organizzare un viaggio negli Stati Uniti porta spesso a farsi mille domande: quali documenti sono necessari? Come si compila l’ESTA? Le mance sono obbligatorie? Come funzionano? C’è il wi-fi ovunque o è meglio se lo porto con me? Noleggiare un auto è necessario o ci si muove bene con i mezzi?
Queste e tante altre sono domande che mi vengono fatte spesso, quindi ho deciso – dopo svariati viaggi negli Stati Uniti, in diverse zone e condizioni – di provare a scrivere una guida utile (non uso l’aggettivo completa perché davvero completa non può esserlo mai, i fattori sono praticamente infiniti!).
Una premessa è necessaria: all’80% di queste domande si può rispondere con un “Dipende”, perché molto cambia anche in base alla destinazione: ad esempio se si va in viaggio solo a New York non è necessario noleggiare un’auto, se invece si va a Los Angeles, anche se si resta solo in città, consiglierei comunque di prenderla perché muoversi coi mezzi a LA è un vero caos.
Andiamo con ordine e vediamo tutto il necessario per organizzare un viaggio negli Stati Uniti in tutta tranquillità!
[Nota: se avete domande specifiche sono sempre a disposizione per aiutare fornire consigli. Sono anche Travel Designer, quindi se avete bisogno di organizzare il vostro viaggio serenamente, possiamo lavorarci insieme!]
Organizzare un viaggio negli Stati Uniti: documenti necessari
Una volta acquistato il volo, bisogna raccogliere i documenti necessari. Quali sono?
Passaporto
Fondamentale, senza ombra di dubbio. Dal 2016 è obbligatorio il passaporto elettronico per entrare negli Stati Uniti, quindi se non ne siete in possesso dovete andare in questura e richiederne uno. L’appuntamento si prende online sul sito della Polizia di Stato e sarà necessario portare:
- La domanda di richiesta del passaporto (se maggiorenni);
- Due fotografie con sfondo bianco e volto ben in vista (sguardo all’obiettivo, bocca chiusa ed espressione neutra, niente lenti colorate nè riflessi sugli occhiali,
- Un documento d’identità valido (e una fotocopia del documento);
- La ricevuta del versamento di 42,50€, come importo per il rilascio del passaporto;
- Un contributo amministrativo di 73,50€;
Per i minori, è necessaria la domanda di richiesta per minori firmata da entrambi i genitori. da 0 a 3 anni il passaporto ha validità triennale, dai 3 ai 18 anni la validità è di cinque anni.
ESTA
É la sigla che sta per Electronic System for Travel Authorization e si richiede tramite il sito ufficiale del governo americano (qui) ad un costo di 21$ e ha validità 2 anni (quindi se, ad esempio, la fate quest’anno per andare negli States e l’anno prossimo organizzate un altro viaggio negli USA, non avrete bisogno di fare di nuovo l’ESTA).
Vi chiederanno dove alloggerete (se fate un on the road, potete mettere solo l’hotel in cui alloggiate la prima notte), contatti negli USA e in Italia, dove avete viaggiato negli ultimi anni, se avete contratto particolari malattie e altre informazioni simili. Attenzione: se avete viaggiato in Iran, Iraq, Libia, Siria, Somalia, Sudan, Yemen e Cuba, l’ESTA non è sufficiente e dovete richiedere il visto al Consolato Americano.
eTA
Un’altra sigla che sta per Electronic Travel Authorization ed è necessario se, come può capitare spesso, fate scalo in Canada per arrivare negli Stati Uniti. Costa 7 Dollari Canadesi ed è valida per 5 anni o fino alla scadenza del passaporto, a seconda di quale delle due date arriva prima.
Patente Internazionale
Non è richiesta in tutti gli Stati Uniti (solo in Alabama, Alaska, Arkansas, Connecticut, Delaware, Georgia, Idaho, Mississippi, Montana, Vermont, Virgia e Washington) ma potrebbero chiedervela a prescindere al noleggio auto, quindi informatevi prima. Gli Stati Uniti accettano solo patenti internazioni confermi al modello “Ginevra 1949”.
Per farla, dovete richiederla sul sito del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, al costo di 42,20€. I tempi di attesa però sono lunghissimi. In caso non riusciate a prendere appuntamento in tempo, potete rivolgervi all’ACI che ad un costo di circa 76€ (variabile in base all’agenzia) ve lo farà avere in molto meno tempo.
Se non volete avere pensieri nell’organizzare un viaggio negli Stati Uniti, potete sempre scegliere un viaggio organizzato, ad esempio con WeRoad, e dovrete solo pensare a prenotare il volo!
Organizzare un viaggio negli Stati Uniti: assicurazione viaggio
Fondamentale per un viaggio gli Stati Uniti è l’assicurazione di viaggio, senza la quale non bisogna partire, per non ritrovarsi a spendere migliaia di dollari nel malaugurato caso in cui ci fosse bisogno di rivolgersi agli ospedali per qualsiasi problema.
Noi utilizziamo da sempre Columbus (qui potete calcolare il vostro preventivo), che ci siamo trovati a dover utilizzare per il rimborso di un volo aereo mai preso – a causa di motivi previsti tra quelli che danno diritto al rimborso – e sono stati rapidi ed efficaci nella gestione della pratica. La parte difficile è stata reperire i documenti necessari ma per colpa della compagnia aerea, non di Columbus, che anche a distanza di due anni una volta reperiti tutti i documenti ci ha rimborsato il dovuto.
Potete scegliere tra assicurazione medica, medica/bagaglio, medica – bagaglio e cancellazione, o annuale multiviaggio. Quello che include ogni opzione, potete leggerlo direttamente sul sito calcolando il preventivo.
Bagagli
Non voglio scrivere un decalogo del bagaglio perfetto – che non esiste perché ognuno ha le sue esigenze – solo dare un consiglio che in pochi conoscono.
Da dopo gli attentati del 2001, la TSA (Transport Security Administration) effettua controlli random e senza preavviso sui bagagli, aprendoli per controllarne il contenuto.
Per aprirli, utilizzano una chiave passpartout che può aprire qualsiasi lucchetto TSA senza procurare danni al bagaglio. Nel caso in cui il lucchetto mancasse, apriranno comunque la valigia, rompendo il lucchetto o la chiusura. In entrambi i casi viene lasciato all’interno del bagaglio un biglietto che avvisa del controllo effettuato. Potrebbe non capitare, ma nel caso meglio non farsi trovare impreparati e acquistare per pochi euro un lucchetto TSA, oppure una valigia con chiusura TSA.
Prelievi, carte e contanti
Questa è un’altra domanda che viene fatta spesso: conviene cambiare dollari in Italia o prelevarli là?
Considerando che negli Stati Uniti potete pagare qualunque cosa con carta o bancomat (ricordatevi di chiamare la banca prima di partire per avvisare che andrete fuori Europa, altrimenti la carta verrà bloccata al primo uso/prelievo), il consiglio che do sempre è di non cambiare soldi in Italia, perdendoci col tasso di cambio e con la commissione. Informatevi però anche su quanto costa pagare e prelevare all’estero con la vostra banca. Con N26 ad esempio è gratuito ma le altre banche applicano una cifra fissa o una percentuale che varia dal 4 all’8%. Una volta avute queste informazioni, ognuno deve fare le sue valutazioni personali su cosa conviene fare.
Un appunto importante se decidete di prelevare ad un bancomat (chiamati ATM): vi verrà chiesto di scegliere tra “With Conversion” o “Without Conversion”. La scelta migliore è, secondo me, “Without Conversion”, perché con la conversione vengono applicati maggiori tassi a quelli di cambio.
Ricordate inoltre che negli alberghi viene sempre trattenuta sulla carta di credito una cifra variabile – solitamente intorno ai 100$ – a titolo di garanzia, che viene restituita al check-out se tutto risulta in ordine.
La carta di credito è fondamentale anche per il noleggio auto: senza di essa non potrete procedere.
Una piccola curiosità al riguardo: negli Stati Uniti esistono moltissime cose drive-through, non solo i fast-food. Una di queste è proprio l’ATM. Esatto, potete prelevare contanti dal bancomat direttamente dal finestrino della vostra auto.
Mance
La questione delle mance, da sempre uno dei dubbi maggiori dei viaggiatori europei. Senza discutere se sia giusto o meno, perché non è questa la sede adatta, la mancia negli Stati Uniti è praticamente obbligatoria.
Quando vi verrà portato lo scontrino, ci sarà in fondo uno spazio in cui dovrete indicare la mancia, con un importo a scelta tra il 15 e il 20%. Di solito dovrete scegliere tra 15, 18 o 20% ma potete lasciare anche una cifra a vostra scelta, considerando che se lasciate una mancia inferiore al 15% state comunicando che il servizio è stato pessimo. Tenete conto che, a differenza dell’Europa dove fare una critica viene preso come un’offesa, se avete una qualsiasi lamentela potete esprimerla senza problemi. Anzi, DOVETE esprimerla, perché preferiscono risolvere ogni problema e rendervi soddisfatti che mandarvi via delusi.
Le mance devono essere pagate non solo al ristorante ma anche a molti lavoratori e servizi del turismo: bar, valet parking, fattorini e portieri d’albergo (a questi ultimi nel caso in cui chiedeste informazioni o altro), camerieri del servizio in camera, tassisti e autisti di bus navetta, guide turistiche, ecc…
La pratica delle mance in realtà nasce come usanza in Europa nel medioevo, quando venivano date ai servi delle monete extra per avere da loro prestazioni eccellenti. Gli americani la scoprirono viaggiando in Europa negli anni ’50 e ’60 del 1800, quando le mance venivano lasciate nelle taverne, soprattutto dagli aristocratici, per garantirsi un servizio veloce e di qualità. Tornati in patria, riportarono questa usanza come modo per sentirsi aristocratici. Inizialmente però non era ben vista questa pratica e veniva considerata da molti “antiamericana” e classista. William Scott scriveva nel 1916 che: “La mancia […] È un cancro nel seno della democrazia.”
Nonostante queste resistenze, dopo la Guerra Civile l’usanza della mancia si è radicata negli Stati del Sud, dove gli schiavi liberati iniziarono a lavorare soprattutto nei servizi e nell’ospitalità. In particolare, si diffusero in treno attraverso la Pullman Company, un servizio di trasporto ferroviario di lusso. Il fondatore, George Pullman, che assunse come facchini e camerieri schiavi appena liberati, pagando loro un misero stipendio tra i 12 e i 27 dollari al mese lasciando che il resto venisse guadagnato tramite le mance. Da un lato lasciare la mancia divenne una norma, mentre dall’altro creava malcontento in chi si sentiva obbligato a pagare due volte. Così verso la fine del secolo, 48 Stati approvarono leggi per abolire la mancia che vennero abrogate nel 1926, considerandole inutili visto che non riuscivano ad arginare una pratica ormai dilagante. I proprietari dei ristoranti ne approfittarono, pagando il personale con salari bassi usando la scusa delle mance.
Oggi le mance sono regolate dal Tip Regulations Under the Fair Labor Standards Act (FLSA) che prevede regole precise per i datori di lavoro.
Elettricità negli USA
Avrete sicuramente bisogno di portare con voi qualche adattore.
Negli USA il voltaggio è a 115-120V e le prese sono formate da due lamelle sottili e parallele, completamente diverse dalle nostre. Potete utilizzare adattori universali o acquistarne di specifici. Contate bene quanti dispositivi avete bisogno di ricaricare (smartphone, fotocamera, ecc…) e acquistate anche un unico adattatore per più dispositivi, per essere sicuri di poter ricaricare tutto il necessario (non potete sapere se avrete a disposizione più di due prese in albergo).
Telefonate e Internet negli Usa
Chiamare e utilizzare internet negli USA è un bel costo da affrontare. Nell’ultimo viaggio abbiamo però sperimentato una soluzione che abbiamo trovato ottima e più economica: acquistare una SIM americana valida per 15 giorni (ma ce ne sono anche da 7, 9 o 20) con internet illimitato, inserirla in un terzo telefono che abbiamo poi usato come hotspot. Non abbiamo avuto alcun problema, solo in certe zone nel mezzo del nulla la linea non prendeva benissimo ma è normale, neanche la sim normale aveva campo lì!
Consiglio la stessa SIM che abbiamo acquistato noi della T-Mobile (potete acquistarla qui), che va attivata il giorno prima della partenza.
Da notare che se andate nelle grandi città, il wi-fi è praticamente ovunque. A Chicago c’è anche il wi-fi pubblico a cui potete agganciarvi mentre camminate tranquillamente per strada. Se invece andate nelle piccole cittadine o in percorsi on the road più isolati, lì sarà difficile trovarlo e la SIM vi tornerà molto utile.
Spero che queste informazioni siano sufficienti per l’organizzazione primaria del viaggio. Potrei continuare a scrivere ancora moltissimo: noleggio auto, voli, regole stradali… ma sono argomenti troppo variabili da trattare. Se state organizzando un viaggio negli USA e avete bisogno di consigli, scrivetemi, preferisco dare informazioni personalizzate al 100%!