La Puglia è una regione meravigliosa, in grado di soddisfare i gusti di moltissimi viaggiatori nei più svariati modi. Una regione che conosciamo bene e che stavolta voglio raccontarvi con un itinerario Puglia in camper per conoscerne i posti più belli da nord a sud.
Per chi si sa adattare, un on the road in camper è un ottimo modo di viaggiare. Ho fatto diversi viaggi in Italia in camper in famiglia, noleggiandone ogni volta uno diverso (anche due alla volta, perché partivamo sempre in tanti) e ne ho sempre apprezzato la comodità di avere sempre tutto a portata di mano, come la cucina e il bagno. Nessun problema di spazio per i bagagli, la possibilità di sgranchirsi le gambe quando si vuole. Uno svantaggio poteva essere il prezzo, non sempre conveniente considerando tutti i costi, ma da oggi grazie a Goboony, si ha la possibilità di noleggiare camper da privati, con prezzi alla portata di tutti. Un tipo di viaggio da provare almeno una volta!
Puglia in camper: itinerario di 7 giorni
Scegliere un itinerario da percorrere in Puglia non è facile, perché è una regione piena di luoghi bellissimi tutti da visitare. Questo itinerario è adatto a chi vuole visitare la zona del Gargano, Bari e la Valle d’Itria, scoprendo le parti più belle di queste zone. Avendo qualche altro giorno a disposizione si può prolungare il viaggio fin giù nel Salento, altra zona bellissima da visitare, oppure godersi qualche giorno di relax prolungando le notti nelle varie tappe di questo itinerario (a noi non piace crogiolarsi al mare, per questo considero nell’itinerario solo il tempo necessario alla visita dei vari borghi o città).
Vieste – Foresta Umbra 22 km
Foresta Umbra – Monte Sant’Angelo: 35 km
Monte Sant’Angelo – Bari: 152 km
Bari – Polignano a Mare: 41 km
Polignano a Mare – Aello: 29 km
Alberobello – Locorotondo: 9 km
Locorotondo – Ostuni: 27 km
Il nostro viaggio inizia da Vico del Gargano, che possiamo definire un borgo pugliese “di montagna”, poiché si trova a 445 metri d’altezza (il comune più alto della Puglia è Monteleone, a 842 m.s.l.) – con tanto di profumo di camini e delle castagne per le strade – pur trovandosi a soli 15 minuti di strada dal mare. Tra i borghi più belli d’Italia, è considerato il paese dell’amore, vantando San Valentino come patrono (che è il protettore anche degli agrumi, oltre che dell’amore). A proposito di amore, una curiosità: camminando per le strade di Vico, cercate il Vicolo del Bacio, un vicolo largo appena 50 cm, così chiamato perché un tempo passare lì era l’unico modo che avevano le coppie di toccarsi.
Da vedere ci sono anche le belle chiese, come la Chiesa del Carmine e la Chiesa Matrice, e gli edifici civili come il castello normanno e Palazzo della Bella, costruito a imitazione di Palazzo Vecchio a Firenze per volere di Ignazio della Bella. Vico è anche fuori dai soliti circuiti turistici, quindi qui vi potrete godere quiete e relax, oltre a scoprire un lato diverso della Puglia. Si possono gustare anche diverse specialità della zona, come vi abbiamo raccontato qui.
Per il camper, c’è l’aria sosta vicino al cimitero (non ve la consiglio di notte, meglio spostarsi nelle aree attrezzate di fronte al mare).
Scendiamo poi verso il mare, arrivando a Vieste, uno dei paesi più conosciuti della Puglia (soprattutto da quando è stato anche location del film Wonder Woman), che dal 2019 ospita anche la Scala dell’Amore, già simbolo del paese: una scalinata su cui sono state scritte alcune parole della canzone di Max Gazzè “Cristalda e Pizzomunno”, ispirata alla leggenda dell’omonima spiaggia di Vieste.
Cristalda e Pizzomunno erano due giovani viestini innamorati. Lui era il ragazzo più bello del paese, faceva il pescatore e ogni volta che andava in mare le sirene, attirate dalla sua bellezza, provavano a tentarlo con il loro canto. Pizzomunno però era innamorato di Cristalda e non cedette mai, tanto che alla fine, dopo l’ennesimo rifiuto, le sirene decisero di vendicarsi. Rapirono Cristalda, trascinandola sul fondo del mare. Pizzomunno corse per salvarla ma come toccò il mare si pietrificò, trasformandosi in un monolite di pietra.
Il bel monolite bianco che caratterizza la Spiaggia di Pizzomunno, altro non è che quel che resta del bel pescatore.
Vieste è uno di quei borghi che vanno esplorati a piedi, vicolo per vicoli, che regala scorci bianchi e dettagli colorati come sono la Puglia è capace a dare. Quando si arriva a Piazzetta Petrone poi, una grande terrazza affacciata sul mare, la meraviglia lascia a bocca aperta.
Da Vieste si può fare anche una bellissima visita in barca lungo la costa del Gargano – per ammirare insenature e grotte spettacolari e bagnarsi in acque cristalline – oppure prendere la nave per le Isole Tremiti, un angolo di paradiso della nostra bella Italia.
Dopo il mare, passiamo alla foresta: non si può visitare il Gargano, soprannominato “Il Giardino Botanico del Sud”, e non vedere la Foresta Umbra – che abbraccia anche i comuni di Vico, Vieste e Monte Sant’Angelo – per capire a cosa deve questo soprannome. La foresta, che detiene il 40% della flora italiana, è divisa in quattro zone da A a D: la A è la zona inaccessibile, riservata solo agli animali che vivono qui; la zona B è la più incontaminata della foresta; la zona C è la parte esterna della foresta interdetta ai veicoli a motore; infine la zona D è quella che si dipana tra i vari comuni. Si può iniziare la visita dal Centro Visitatori, all’interno del quale si trova un piccolo museo e la ricostruzione di una tipica stazione di carbonai. All’interno della Foresta Umbra c’è tanto da vedere: gli animali (i daini soprattutto), i laghetti – come il cutino di Scaranappe o il più grande Lago d’Otri -, i resti della Ferrovia Decauville, la faggeta Patrimonio UNESCO dal 2017, ben 15 sentieri da percorrere per scoprirne le meraviglie e perfino una zona tutta dedicata ai bambini, l’area Giocabosco. Adatta a tutte le età, è un altro posto da non perdere per scoprire un’altra faccia della Puglia.
Il nostro itinerario della Puglia in camper prosegue verso Monte Sant’Angelo. Al di là del turismo religioso, che vede nel Santuario di San Michele Arcangelo (dichiarato Patrimonio Unesco e, per me, da vedere a prescindere dalla religione) una delle sue mete predilette, il paese è veramente bello. Case e vicoli in pietra di quel bianco abbagliante che caratterizza la Puglia, adornati di dettagli colorati come fiori, porte, panni stesi. Tra queste strade c’è anche tanto da vedere, considerando le dimensioni del paese: le chiese – immancabili negli itinerari turistici per la loro arte e la loro storia – tra cui la Chiesa della Santissima Trinità, la Chiesa di Santa Maria Maggiore e quella di Santa Maria del Carmine; i palazzi, come Palazzo Cassa, Palazzo dei Nobili e Palazzo dei Grimaldi; il Castello normano-svevo-angioino-aragonese (anche solo per tutti questi nomi…); il Museo di Arti e Tradizioni Popolari del Gargano.
Se invece siete interessati al turismo religioso, da Monte Sant’Angelo si può raggiungere anche San Giovanni Rotondo e il Santuario dedicato a Padre Pio.
Dal Gargano ci spostiamo nel capoluogo della regione: Bari, città a cui dedicare almeno due giorni (ci sono diverse aree camper in città) per gustarla al meglio. Una città che si visita tranquillamente anche a piedi e vi consiglio di farlo se volete conoscerla bene, perché anche qui l’anima autentica del posto la si trova nelle strade. Come a Bari Vecchia o lungo la strada vista mare chiamata dai baresi N’derr alla Lanz, dove al mattino si può ammirare la vera anima del porto: pescatori alle prese con il loro tesoro, intenti a battere i polpi, a separare pesci, lavare le barche.
Poi il Lungomare, la Basilica di San Nicola, il santo che sembra aver dato vita a Babbo Natale e uno dei pochi luoghi di culto italiani in cui si celebrano funzioni sia cristiane che ortodosse, il Teatro Petruzzelli, il Castello Normanno, la Pinacoteca o Bari Sotterranea per vedere qualcosa di insolito. Insomma c’è solo l’imbarazzo della scelta!
A poca distanza da Bari, si trova Polignano a Mare, uno dei borghi più famosi e “instagrammati” (che al giorno d’oggi piace tanto dire così) della Puglia. Ci siamo stati in inverno (ne ho scritto qui) ed era ancora più bella senza la folla di turisti estiva. Famosa per le poesie scritte sui muri e sulle scale del centro storico e per la spiaggia di Lama Monachile (quasi sempre l’unica che viene menzionata, ma ci sono anche altre belle spiagge come Cala Paura e il Grottone) ha molto di più da vedere e si mangia anche molto bene.
Ci spostiamo infine in piena Valle d’Itria e qui scegliere cosa vedere è davvero difficile. Imperdibile sicuramente Alberobello, per questo l’ho inserita nel nostro itinerario. Un luogo unico al mondo, annoverato spesso nelle liste dei paesi da vedere almeno una volta della vita dai giornali internazionali, Alberobello è il paese dei Trulli per eccellenza, altro Patrimonio Unesco. Ci si può dormire, mangiare, pregare, si possono visitare. Non sono un monumento, sono parte integrante della vita degli abitanti del paese. All’interno dei Trulli troverete negozi, ristoranti, chiese (non perdete la Chiesa di Sant’Antonio), case (in particolare Casa Pezzolla, un complesso di quindici trulli comunicanti), musei – come il Trullo Sovrano, l’unico trullo a due piani, che oggi ospita il Museo del Territorio – hotel e b&b. Il Rione Monti e il Rione Aia Piccola sono sicuramente i più caratteristici da visitare. E per finire, ammirare lo spettacolo dall’alto dal Belvedere.
La prossima tappa tocca uno dei paesi che negli ultimi anni ha visto crescere esponenzialmente la sua fama: Locorotondo, uno dei borghi più belli d’Italia, premiato anche con la Bandiera Arancione del Touring Club. Luogo speciale, con una vista emozionante sui panorami della Valle d’Itria, ha diverse particolarità, come le tipiche case a tetto spiovente chiamate cummerse, o le scritte in latino che si trovano nascoste in ogni dove per il paese o il fotografatissimo Palazzo Morelli, risalente al 1819. Molto bella la Chiesa Madre di San Giorgio e la Chiesa Madonna della Greca, con la tipica copertura a cummerse.
Utlima tappa del nostro itinerario è Ostuni, la Città Bianca. Un bagno di luce per gli occhi, deve il suo colore alla calce con cui sono stati costruiti tutti i suoi edifici. Era un materiale che si poteva reperire facilmente ma soprattutto era considerato un disinfettante naturale nel medioevo, quando la città venne costruita.
Anche qui ce n’è per tutti: dal mare, con l’Area Marina Protetta di Torre Guaceto e la spiaggia Lido Morelli (ma ce ne sono molte altre, il lungomare si estende per 17 km), alla natura del bellissimo Parco Dune Costiere, dai Musei – come il Museco Civico e il Museo Diocesano – alle chiese, come la Cattedrale di Ostuni o la Chiesa dedicata a San Giacomo di Compostela, la più antica della città, finendo con le storiche Mura Aragonesi.
Vi è piaciuto il nostro itinerario? Fateci sapere se lo percorrerete!