La capitale dell’Oklahoma è stata una splendida scoperta per noi. Una città troppo spesso sottovalutata e poco considerata come meta negli States che si è invece rivelata interessante sotto tutti i punti di vista. Perciò se decidete di andare a visitare Oklahoma City (e vi consiglio di farlo) dedicatele almeno due o tre giorni pieni.
Tappa della mitica Route 66, la città fu fondata nel 1889 ed oggi è la città più grande dell’Oklahoma. La cosa straordinaria è che venne fondata in appena sei ore, il giorno in cui venne istituita la Oklahoma Land Run, la gara che garantiva terreni edificabili (o da dedicare a colture) a chi riusciva ad accaparrarseli per primo. Furono in diecimila a stabilirsi qui in un solo giorno e da quel momento la crescita della città non si fermò più, anzi aumentò ulteriormente quando, nel 1928, vennero scoperti giacimenti petroliferi nei suoi pressi. OKC (sigla per abbreviare il nome) conobbe il declino con la Grande Depressione degli anni ’20 e non si riprese del tutto fino al 1992, anno in cui lo Stato finanziò miliardi di dollari per risistemare la città. Una città che è rifiorita e che ancora oggi è in crescita… ed io i luoghi che tentano di migliorare giorno dopo giorno mantenendo vivi i loro tratti storici li amo ancora di più.
Cosa vedere a Oklahoma City
Una città di vetro e polvere.
Così descriverei in breve la capitale dell’Oklahoma, una città che spazia dai grattacieli ultra moderni della downtown alla terra del suo Stockyard Market. Una città che è stata pesantemente ferita nel 2013 da uno degli uragani più potenti sul suolo degli Stati Uniti – che rase al suolo la zona di Moore – e nel 1995 dall’attentato più grave negli States prima di quello alle Torri Gemelle.
Cosa vedere a Oklahoma City: il National Memorial&Museum
Il punto migliore in cui iniziare a visitare la città secondo me è proprio dal National Memorial & Museum, il luogo in cui avvenne l’attentato nel 1995 e che oggi è dedicato a tutte le vittime di violenza e stragi. Un luogo in cui soffermarsi più a lungo per riflettere su ogni sua singola parte e ciò che rappresenta.
Cosa accadde quel 19 aprile 1995?
Alle 9.02 del mattino un furgone Ford F-700 con a bordo 3200 kg di una miscela esplosiva casalinga venne fatto esplodere di fronte al Murrah Building, uccidendo 168 persone, tra cui 19 bambini, ferendone 680, danneggiando 324 edifici, oltre a distruggere un terzo del Murrah Building, e aprendo un cratere largo 9 metri e profondo 2. Gli attentatori furono Timothy McVeigh e Terry Nichols, due veterani di guerra il cui scopo era mandare un messaggio al governo e soprattutto al FBI, per questo scelsero come obiettivo il Murrah Building: al suo interno trovavano sede 14 agenzie federali. McVeigh venne arrestato un’ora dopo l’attentato e l’11 giugno 2001 fu eseguita la sua condanna a morte, mentre Nichols sta scontando l’ergastolo nel carcere di massima sicurezza ADX Florence in Colorado.
Il National Memorial oggi si trova in W 5th Street tra N. Robinson Avenue e N. Harvey Avenue, nella downtown, proprio dove prima sorgeva l’edificio distrutto dalla bomba.
Il Memorial è costituito da due grandi archi di bronzo su cui sono incisi due orari che rappresentano l’ultimo minuto di pace prima dell’esplosione – 9.01 – e il primo minuto di soccorso – 9.03. Su ognuno degli archi, all’esterno, è incisa questa scritta:
“We come here to remember those who were killed, those who survived and those changed forever. May all who leave here know the impact of violence. May this memorial offer comfort, strength, peace, hope and serenity.”
“Veniamo qui per ricordare coloro che sono stati uccisi, che sono sopravvissuti e che sono cambiati per sempre. Coloro che arrivano qui possano comprendere l’impatto della violenza. Possa questo memoriale offrire forza, pace, speranza e serenità.”
I due archi sono separati da uno specchio d’acqua sottile e riflettente che indica dove una volta si trovava la Fifth Street, mentre accanto si trova il Field of empty chairs, proprio dove sorgeva prima il Murrah Building: 168 sedie realizzate a mano in bronzo, vetro e pietra, in ricordo di tutte le vittime dell’attentato. Le sedie rappresentano i posti vuoti a tavola nelle case delle vittime e sono disposte su nove file, nove come i piani dell’edificio.
Un’altra parte toccante del Memorial si trova sull’East Gate, ed è il Memorial Fence: una rete metallica di tre metri creata inizialmente per evitare danni al memorial, ma diventata oggi un punto in cui lasciare dediche e ricordi alle vittime di attentati e stragi. É stato commovente fermarsi lì di fronte e vedere così tanti pensieri e capire davvero l’importanza che danno gli Americani a tutto ciò che gli accade. Loro non dimenticano davvero.
Cosa vedere a Oklahoma City: Historic Bricktown
Immaginate vecchi magazzini costruiti in mattoni rossi. Immaginate che questi magazzini siano stati la leva che ha aiutato la città a crescere e oggi siano il suo fulcro più popolare. Ecco Bricktown, il quartiere più colorato e in di Oklahoma City, che vive sulle sponde dell’Oklahoma River – ovvero il North Canadian River lungo il quale si possono fare anche delle piccole crociere per scoprire la città da un punto di vista diverso – lungo il quale l’atmosfera, tra acqua, luci, ponticelli e bar, fa molto nord Europa.
C’è divertimento, attività e locali per tutti: musica dal vivo, il Chevy Bricktown Events Center dove si svolgono concerti quasi tutte le sere in estate (si sono esibiti qui anche i White Stripes), il Chickasaw Bricktown Ballpark casa dei Dodgers, Brickopolis per gli amanti di giochi e videogiochi, l’American Banjo Museum, negozi di ogni tipo e anche una galleria d’arte.
Per chi come noi è amante della musica country (la mia preferita) a Bricktown c’è una chicca che non potete perdere: il bar di Toby Keith, quello di cui parla anche nella sua canzone “I love this bar”!
Cosa vedere ad Oklahoma City: il National Cowboy & Western Heritage Museum
The West begins here.
É questo il motto del museo e non poteva essere più indovinato. Il west inizia proprio da qua, già dal negozio appena prima della biglietteria, dove si trovano tutti gli oggetti che rappresentano quest’epoca in pochi metri quadrati.
Dire che mi sono innamorata di questo museo è scontato e forse banale, ma anche inevitabile.
Si inizia con una galleria d’arte, dove viene raccontata e rappresentata la vita di indiani e cowboy, oltre ai bellissimi paesaggi incontaminati o meravigliosamente polverosi in cui vivevano. Subito dopo si affonda totalmente in quel mondo, quello che rappresenta per la maggior parte delle persone i veri Stati Uniti, che fa sognare eroi e storie d’amore, colpi di pistola e fuochi di sciamani.
La storia dei nativi americani e quella dei cowboy – sempre in conflitto tra loro – vengono raccontate tramite immagini e oggetti (ci sono ad esempio collezioni di stivali e cappelli di cowboy e cowgirl), ma anche riproduzioni di villaggi e di una vera e propria città del vecchio west in notturna, in cui si può entrare in ogni edificio: la scuola, la banca, la chiesa, la farmacia, l’ufficio dello sceriffo con tanto di prigione… nessun dettaglio è lasciato al caso, la sensazione di ritrovarsi in un’altra epoca o in un film è fortissima ed è facile passegiare chiedendosi se da dietro quell’angolo spunterà il cowboy alla caccia del suo fuorilegge o la ballerina del saloon?
C’è anche la storia del Rodeo – che inizia nel 1883 – con la sua Hall of Fame, video e foto che parlano dei protagonisti di questo spettacolo tanto amato dagli statunitensi, il tutto ricostruito in una ranch arena.
É il luogo perfetto per immaginare, scoprire, sognare e imparare per capire meglio questo Paese.
Cosa vedere a Oklahoma City: i musei
Oklahoma City è anche la città dei musei. Ci sono decine di musei di ogni tipo, perfino un museo delle ossa e un museo dei piccioni!
C’è il museo delle scienze, il museo dell’arte, il museo dei banjo, il museo dei pompieri, quello delle ferrovie, quello dedicato alle donne pilota… Sono davvero tanti e vederli è anche un modo di uscire un po’ fuori dai soliti luoghi, oltre che divertirsi e imparare.
Cosa vedere a Oklahoma City: lo State Capitol
Una cosa che mi sono ripromessa dopo questo viaggio negli USA è di non saltare mai la visita ad uno State Capitol. Sono gallerie d’arte e musei, lo specchio della storia e della politica della città a cui appartengono.
Lo State Capitol di Oklahoma City fu costruito tra il 1915 e il 1917 (ma la cupola fu aggiunta solo nel 2002), ha un’architettura di base greco-romana ed è l’unico Campidoglio al mondo circondato da pozzi di petrolio funzionanti.
650 stanze, pavimenti e scale in marmo, statue e busti in bronzo, dipinti e ritratti che raccontano la storia dell’Oklahoma e i suoi paesaggi – uragani compresi – ma anche il Seal of Oklahoma, la stella a cinque punte con il simbolo delle tribù indiane dell’Oklahoma su ogni punta e le 45 stelle che rappresentano tutti gli Stati facenti parte dell’Unione prima dell’ingresso dell’Oklahoma, il 46° Stato, sono tutte cose per cui vale la pena perdersi qui dentro.
Ci sono dei tour organizzati per poterlo visitare, dal 9 alle 15, che iniziano dal Welcome Center e vanno assolutamente prenotati. Noi siamo arrivati dopo le 15, quindi abbiamo girato per conto nostro. Eravamo praticamente gli unici presenti in un’afosa giornata di fine giugno, ed è stato ancora più bello.
Un’altra cosa da non perdere nel complesso dello State Capitol è l’Oklahoma Veterans Memorial, nel quale su quattro basse mura sono rappresentate su pannelli di bronzo la I e la II Guerra Mondiale, la Guerra di Corea e la Guerra del Vietnam, alla cui guardia sta il Big Guy, una statua in bronzo alta tre metri che rappresenta un giovane dal volto tipicamente nativo americano che indossa la divisa di un soldato del Vietnam. Al centro delle quattro mura, perfettamente allineanto con Big Guy e l’ingresso dello State Capitol si trova la Fiamma Eterna, un fuoco sempre acceso per ricordare che il sarificio di quei soldati non verrà mai dimenticato.
Cosa vedere a Oklahoma City: Historic Stockyard City
Torniamo a fare un salto nel vecchio west, ma stavolta molto più reale. Stockyard City è una zona di Oklahoma City interamente dedicata al vecchio west. Qui i negozi sono dedicati esclusivamente a cowboy e ai ranch, si può trovare qualsiasi cosa per allestire un proprio ranch, animali compresi, oppure per vestirsi come un vero cowboy (potete immaginare come siamo impazziti girovagando tra queste vetrine?). Qui sono tutti vestiti da cowboy, si vedono cavalli e carretti girare per strada… soprattutto quando si svolge lo storico Stockyard Exchange, la famosa asta di bestiame al mercato che si svolge ogni lunedì ed è aperta al pubblico.
Pensate che a Natale qui fanno perfino la Cowboy Christmas Parade… sto già pensando ai biglietti!
Per essere completa, non potevano mancare qui le migliori steakhouse della città. La più famosa è Cattleman’s, dove hanno mangiato perfino alcuni Presidenti americani, oltre a famose star del cinema, della musica e dello sport. Noi non ce la siamo lasciata sfuggire e vi confermo che la carne è tra le più buone che ho mangiato durante tutto il viaggio. Assolutamente da provare (anche solo per vedere i camerieri e i clienti vestiti da cowboy!)