Per conoscere l’autentica identità di un luogo è essenziale sapere quali sono le tradizioni ancora esistenti, la storia raccontata dai monumenti, dalle piazze, dai riti che si celebrano ogni anno.
Un ingrediente altrettanto importante, soprattutto nelle regioni italiane, è la gastronomia: assaporare le specialità, i prodotti tipici e le eccellenze del territorio equivale a intraprendere un viaggio nella storia di una città o di un borgo, restando meravigliati per la bontà di alcuni piatti che è molto difficile assaggiare altrove.
Questa breve guida ai piatti tipici calabresi è un invito a provare una ricca serie di prelibatezze durante una vacanza nella regione celebre per le sue spiagge e per il clima soleggiato in gran parte dell’anno.
Tanto in alta stagione quanto nei mesi meno affollati potrete gustare i piatti consigliati in questo articolo, buon appetito!

I piatti tipici calabresi e i prodotti di questa terra
Stuzzichini di mare
Molto diffusa nell’alto Ionio cosentino e nel crotonese è una salsa di bianchetti (novellame di piccola taglia del pesce azzurro) e peperoncino rosso piccante macinato che prende il nome di rosamarina. Da mangiare spalmata su crostini di pane durante stuzzichini e aperitivi, viene anche utilizzata per insaporire il sugo o ricette a base di pesce.
‘Nduja, l’oro di Spilinga
Il più famoso degli insaccati calabresi, che si ritiene originario del paese di Spilinga, nel vibonese, è a base di carne di suino e peperoncino: ha una consistenza morbida e si degusta spalmato su crostini di pane oppure lo si aggiunge ad altre ricette, per esempio al sugo di pomodoro, per impreziosirne il sapore.
Altrettanto gustosi sono gli altri prodotti della salumeria calabrese, come la soppressata, il capicollo e la salsiccia calabrese. Da alcuni anni, per la produzione dei salumi, si è riscoperto il Nero di Calabria, una razza autoctona di maiale di taglia più piccola rispetto ai comuni suini, dalla cute e setole di colore nero intenso, e dalle carni particolarmente pregiate.

Se vi trovate nella zona di Vibo Valentia, potete fare uno strappo fino a Tropea e Capo Vaticano, per respirare un po’ di aria di mare ma anche per assaporare i piatti di cui parliamo in questo articolo nel suggestivo Ristorante Le Macine dell’Hotel Tonicello Villaggio Vacanze in Calabria: un tramonto sul mare sarà la cornice della vostra cena.
Piatto unico estivo
Altro piatto tipico dell’estate calabrese, immancabile nelle gite fuori porta, sono le melanzane ripiene: scavate della polpa, che viene impastata con pane raffermo e uova, le melanzane vengono riempite con l’impasto appena citato, quindi fritte in abbondante olio d’oliva. Non di rado vengono ricoperte di sugo di pomodoro e pecorino grattugiato e la cottura viene completata passandole qualche minuto in forno.
Tanti nomi, una pasta
La tipica pasta calabrese, una specie di fusillo ottenuto avvolgendo uno tocchetto di pasta intorno a un ferro da calza, cambia nome man mano che ci si sposta all’interno della regione, diventando fileja, scilatelli o maccheroni, senza differire molto in fattura e preparazione. La ricetta tradizionale la vuole condita con sugo di pomodoro al ragù di capra, ma è molto più facile trovarla preparata con ragù di carne classico o semplice pomodoro.
Nel reggino è diffusa la struncatura, un tipo di pasta simile alle linguine realizzata con i residui di farina e crusca che rimangono dopo la molitura del grano. La superficie risulta particolarmente ruvida, caratteristica grazie alla quale questa pasta trattiene molto bene il condimento. Da tradizione, la struncatura si serve con un sugo fatto con alici, salsa di pomodoro, mollica di pane tostata e capperi.

Street food della Costa viola
Il tratto di mare che da Palmi scende fino a Reggio Calabria e prende il nome di Costa Viola (pare per la descrizione che ne fece Platone nel IV secolo a.C) è rinomato per la pesca e la lavorazione del pesce spada. In queste zone è possibile degustare questo pesce alla griglia e condito con salmoriglio (una salsa fatta di olio, aglio e prezzemolo), ma anche in umido, con pomodorini e capperi, o come componente principale dei panini imbottiti, da mangiare per strada.
La liquirizia di Calabria
La liquirizia che nasce in calabria è definita cru, ossia la migliore a livello mondiale.
La radice è conosciuta da oltre 35 secoli, ma solo nel 1700 si è iniziato a trarre il succo dalla radice, dando vita alle mille e più ricette possibili che conosciamo oggi. Fu il Duca di Corigliano a fondare la prima fabbrica di liquirizia in provincia di Cosenza, nel 1715, seguito poi dalla famiglia Amarelli nel 1731. Oggi il museo Amarelli è una tappa imperdibile per chi ama questa radice… vi consiglio di comprare la polvere di liquirizia (potete trovarla anche qui), è buonissima, ha un sapore intenso e potete crearci mille piatti o metterne una punta nel caffè, per dargli quel tocco in più.