Credo che non mi stancherò mai di parlare del mio primo viaggio negli USA.
Vi ricordate la paura che avevo di averli mitizzati troppo, paura di restare delusa nelle mie aspettative una volta lì?
É successo l’esatto contrario. Li ho amati anche più di prima. Non c’è un posto che non mi sia piaciuto, una persona incontrata che non ricordi, e al solo pensarci mi si stringe il cuore.
Vorrei partire ogni giorno e trovarmi di nuovo su quelle immense strade, faccia a faccia con quella natura strepitosa, quelle incantevoli piccole cittadine e le immense megalopoli.
Gli Stati Uniti sono speciali, sono un sogno ad occhi aperti che si può toccare e vivere con mano.
Questa introduzione per spiegare che non vi parlerò degli hotel in cui ho dormito solo per la mia rubrica di recensioni e consigli – spero – utili, ma anche perché smanio di raccontarvi gli USA in ogni singolo dettaglio che ho vissuto.
Dove dormire a St. Louis: il St Louis Union Station Hotel
Così vi do anche un consiglio su dove dormire a St Louis, Missouri, un luogo provato – come sempre – personalmente.
Ho già detto che in questo viaggio negli USA siamo stati un po’ meno oculati del solito con le spese… in fondo si trattava del viaggio di nozze, volevo togliermi lo sfizio, almeno una volta nella vita, di provare posti speciali!
E speciale lo è davvero il St. Louis Union Station Hotel, un hotel storico che faceva parte della catena Dobletree Hilton e ora è uno dei Curio Collection, “Hotel storici selezionati con cura in base al loro carattere distintivo, impossibile da replicare” (citando il loro sito).
Questo hotel è stata praticamente l’unica cosa che abbiamo visto di St. Louis (ricordate i problemi con la moto?), a parte l’Hollywood Casino Amphitheatre dove siamo stati per il concerto di Darius Rucker, uno dei nostri cantanti country preferiti (una fortuna incredibile beccarlo la stessa notte in cui ci siamo fermati a St. Louis, una di quelle fortune con la C maiuscola!).
Almeno ho un motivo per tornare a St. Louis, una città che non ho visto ma che ho tanta voglia di conoscere meglio. Mi è bastato passare una notte qui, dove ho trovato un modo di fare così alla mano che mai ci si aspetterebbe in un ambiente del genere: niente formalità ma solo sorrisi ed educazione.
Ma partiamo dall’inizio.
Arrivati lì nervosi e di fretta – causa guasto alla moto e paura di perdere il concerto – nell’entrare nell’hotel e vedere quella meraviglia l’umore ci è subito cambiato. Uno di quei posti che ti fanno sorridere sgranando gli occhi! Da fuori l’hotel ricorda un castello francese, mentre all’interno è una stazione dei treni del XIX secolo.
Un luogo straordinario!
L’edificio è stato costruito nel 1894 come stazione ferroviaria, all’epoca la più grande degli Stati Uniti, e come dicevo all’esterno rappresenta un castello, con tanto di torri, archi e vetrate.
All’interno c’è un centro commerciale, un piccolo museo, una piscina e il tema della stazione ferroviaria rivive in ogni dettaglio, dalla hall alle stanze, alla sala colazioni dove sembra di essere a bordo dell’Orient Express!
L’impatto visivo è sorprendente, e non è da meno quello emozionale.
Arrivati al desk per il check-in, come successo in tuuti gli altri hotel, quando hanno visto i documenti italiani ci hanno chiesto di che città eravamo e come mai fossimo negli USA. Gli abbiamo detto che eravamo lì in viaggio di nozze e che stavamo attraversando la Route 66 in Harley, così ci ha fatto un sorriso a 32 denti, emozionata, ci ha offerto un drink al bar dell’hotel, la colazione che noi non avevamo e… quando siamo entrati in stanza al ritorno dal concerto abbiamo trovato un’altra sorpresa bellissima: una bottiglia di spumante, cioccolatini e, la cosa più bella di tutte, una cartolina dell’hotel con i loro auguri in italiano!
E la camera?
Una delle più grandi in cui sia stata! Nonostante lo stile del XIX secolo, le camere sono moderne e confortevoli, con tutte le comodità che si possono immaginare. Il letto era un Queen Size (ci dormirebbero tre persone!) con tantissimi cuscini, tutto nei colori del nero e bianco.
I richiami al treno non mancano, ed infatti al muro dell’ingresso e del bagno – grande quasi quanto la stanza – sono appese foto e quadri che rimandano a biglietti, stazioni e treni.
Nella Grand Hall ogni sera si può assistere ad uno spettacolo di suoni e luci proiettato sul particolare soffitto dell’enorme sala, tanto grande da essere utilizzata anche per i matrimoni.
Durante questo spettacolo abbiamo consumato il nostro drink omaggio. Al bar della Grand Hall, dove il bancone è lungo diversi metri, potevamo scegliere tra decine di drink diversi, oppure lasciar fare al barman, come abbiamo scelto noi.
Ci è piaciuto così tanto che poi abbiamo fatto anche il bis!
La colazione è varia e poteva soddisfare ogni nazione. Nella grande sala ognuno ha il suo tavolo assegnato, le bevande calde (caffè firmato Starbucks!) vengono servite al tavolo e ci sono due counter, uno dedicato al dolce e uno al salato, dai quali ci si può servire a volontà.
Un hotel speciale, dall’ingresso allo staff, al cibo e bevande, all’atmosfera… non c’è veramente nulla che stoni qui!
La scheda del St Louis Union Station Hotel
- Il personale si informava su come stesse andando il soggiorno?
Sempre. Ogni volta che passavamo di fronte alla reception ci veniva chiesto se tutto stesse andando bene e se avevamo bisogno di qualcosa. Lo facevano alla reception, al bar, incontrandoci nei corridoi.
- L’albergo si trova in una posizione comoda?
Si! Si trova ai confini della Downtown, a circa 30 minuti a piedi dal Gateway Arch.
- Prezzi?
A partire da 180$ a notte in camera doppia colazione esclusa.
- Lo raccomanderesti agli amici?
Assolutamente si, si e ancora si.
- Il wi-fi funziona correttamente in tutte le stanze?
Si, funziona in qualsiasi ambiente.
- Com’è lo stile dell’albergo?
Fa rivivere atmosfere del XIX secolo con qualche richiamo alla Belle Époque, elegante ed unico.
- Il check in è stato veloce?
Veloce, pratico e simpatico.
- Ci si sente bene accolti dallo staff?
Benissimo, i ragazzi sono sempre disponibili e col sorriso sulle labbra.
- Come è stata la prima impressione sulla camera?
Ottima, esattamente quello che ci aspettavamo.
- La pulizia?
Ottima, non c’era un granello di polvere in nessun angolo. Nemmeno dei corridoi o negli ambienti comuni.
- I letti sono comodi?
Moltissimo! E grandi, come USA comandano.
- Le prese elettriche erano sufficienti e posizionate in modo adeguato?
Ci sono delle prese in vari punti della stanza, anche dietro ai comodini e in bagno.
- Gli armadi e gli spazi per riporre le proprie cose sono sufficienti?
Si, almeno sembrava… non sistemo mai le cose nell’armadio in hotel!
- E’ stata messa a disposizione almeno una bottiglia d’acqua? Tè e Caffè?
C’erano tè caffè, acqua… e poi la splendida sorpresa con lo spumante!
- L’aria condizionata o i riscaldamenti erano adeguati?
Perfetti. Un po’ alta all’inizio, ma ho notato essere un vizio tutto americano, ma si può regolare autonomamente.
- Come è stata la prima impressione sul bagno?
Come quella sulla stanza: semplicemente perfetto!
- Il bagno era sufficientemente grande?
Neanche a dirlo, per i nostri standard era enorme.
- E’ stato messo a disposizione il kit di cortesia?
Si, di tutto e di più.
- E gli asciugamani?
Presenti, morbidi, puliti,di tre dimensioni diverse.
- Il phon c’era? Di quelli da muro o uno più serio?
C’era, ed era uno di quelli professionali.