Chi dice Sardegna dice mare blu cobalto, strade rupestri, scogliere e seada.
Chi dice Sardegna dice relax e avventura allo stesso tempo.
Il primo weekend in Sardegna per me è stato un mix delle due cose: relax in quel mare d’incanto e l’avventura dell’esplorazione. Un weekend pieno e indimenticabile, proprio come la Sardegna
Weekend in Sardegna: cosa vedere a Santa Teresa di Gallura
Prima di raccontarvi il weekend, un consiglio importante: in Sardegna senza auto è difficilissimo, se non quasi impossibile, muoversi. Per questo conviene prenotare un traghetto per la Sardegna con auto al seguito, così si ha la libertà di muoversi come si vuole senza alcun problema (e poi non dimentichiamoci che un viaggio on the road vale sempre di più!)
Io sono arrivata ad Olbia e da lì in circa un’ora di auto a Santa Teresa di Gallura, dove è iniziato il weekend sardo.
Santa Teresa di Gallura è un posto particolare. Affacciata sulla Corsica, è una città di marinai dal forte animo gallurese, che rispecchia in carattere e tradizioni l’entroterra sardo. Per questo quando si è qui non bisogna solo limitarsi alle sue spiagge bianche e al mare turchese: bisogna gironzolare per il centro storico (soprattutto di giovedì, durante il mercato), mangiare pesce fresco in uno dei ristoranti vicino al porto o sul lungomare, fare uno dei tanti sport che offre la città, come trekking, windsurf o climbing.
Se invece l’idea è di fare solo mare, non c’è che l’imbarazzo della scelta: Rena Bianca e Baia di Santa Reparata sono le più vicine, con finissima sabbia chiara.
Proprio di fronte Santa Teresa di Gallura si trova un altro particolare splendore di quest’isola: Capo Testa.
Particolare perché quella che oggi è una penisola affacciata sulle Bocche di Bonifacio, un tempo era un isolotto oggi collegato artificialmente al resto della Sardegna da uno stretto istmo sabbioso, chiamato istmo dei Due Mari, che raccoglie le paradisiache spiagge Rena di Ponente e Rena di Levante.
Un tempo qui i Romani venivano a rifornirsi di granito (con cui sembra sia stato costruito il Pantheon) e vi avevano creato dei piccoli centri abitati dei quali sono arrivati a noi solo i resti di due necropoli.
Il granito era la risorsa fondamentale dell’isola, che ha dato vita anche alle sue immense scogliere che rendono l’isolotto uno dei posti più suggestivi al mondo (soprattutto durante una tempesta).
Altra cosa bella da vedere sull’isolotto è il faro, in funzione dal 1845 e ancora oggi fondamentale per le navi che passano nel tratto delle Bocche di Bonifacio.
Porto Cervo
La verità? Porto Cervo è stato il posto che mi è piaciuto meno. Ci siamo stati perché vicino (appena un’ora di macchina da Santa Teresa) e perché una volta là… che fai, non lo vedi?
Effettivamente però non c’è molto da vedere, è proprio come lo si immagina: un paese che scintilla di Ferrari, yacht e donne in bikini. Per i suoi vicoli – che devo ammettere sono molto carini e caratteristici con i fiori ovunque e i loro muri rosa – si trovano negozi in cui la gente comune non potrebbe mai acquistare neanche un portachiavi e ti fanno pagare minimo 4 euro una bottiglietta d’acqua al bar…
Vale la pena vedere la sua piazzetta, l’insenatura naturale che accoglie il porto e che ha la forma di un cervo (ecco da dove viene il nome del posto), la chiesa Stella Maris e, neanche a dirlo, le spiagge turchesi che hanno reso unica al mondo la Costa Smeralda (soprattutto la piccola Spiaggia del Principe che si può raggiungere solo a piedi).
La Maddalena
Dalla cosa che mi è piaciuta meno a quella che mi è piaciuta di più: l’arcipelago della Maddalena ha semplicemente il mare più bello che abbia visto. Contiene tutte le sfumature di blu e di verde, scogliere e sabbia bianchissima o addirittura rosa, è una tavolozza di colori pastello poggiata là da Madre Natura, forse mentre attendeva di colorarci altri posti nel mondo.
Per arrivarci bisogna prendere uno dei traghetti che partono da Palau (a mezz’ora di auto da Santa Teresa) e una volta arrivati a La Maddalena, prenotare uno dei tanti tour delle isole (i prezzi vanno dai 30/40 euro a testa per adulto in su).
Questo arcipelago costituito da undici piccole isole (la più grande è proprio La Maddalena, con una superficie di 20 km quadrati) principali e altri isolotti minori è tutto da vedere, ma oltre al mare e le spiagge c’è qualcos’altro di importante: l’isola di Caprera, lì dove Giuseppe Garibaldi finì il suo esilio e costruì la “Casa Bianca”, oggi trasformata in un museo.