Cosa vedere a Bologna: la dotta, la rossa, la ghiotta e la turrita

Bologna era da tempo un mio chiodo fisso: l’ho sempre soltanto sfiorata, passandoci in treno, con il pullman, o non allontanandomi oltre i dintorni della stazione per una cena tra amici.
Era una di quelle città che, sfiorandola, ti fa dire “cavolo, ho proprio voglia di vederla meglio!”
L’occasione perfetta per scoprirla un po’ di più è stato il secondo #aitbmeetup organizzato proprio nella città emiliana.
Ho scoperto la Bologna “rossa, dotta, ghiotta” che mi aspettavo, ma anche la Bologna Turrita.
I lunghi portici con i loro giochi di ombre che caratterizzano la città sono stati la parte che più ho apprezzato, quel particolare che ti resta impresso e a cui, nei ricordi, leghi il luogo.
Il nostro giro nella città è durato appena un giorno, quindi… cosa vedere a Bologna in un giorno?

Bologna la dotta

Il capoluogo emiliano vanta l’università più antica del mondo occidentale, l’Alma Mater. Fondata da Irnerio probabilmente nel 1088, data fissata da una commissione presieduta da Giosuè Carducci in occasione dell’ottavo centenario dell’università, ha ospitato studenti di prestigio come Dante, Petrarca, Thomas Becket, Leon Battista Alberti, Erasmo da Rotterdam, Copernico, Pico della Mirandola, Torquato Tasso, Carlo Goldoni, Giovanni Pascoli, Guglielmo Marconi, Pier Paolo Pasolini e molti altri.
Ancora oggi la vita di Bologna è molto legata a quella degli studenti universitari che la abitano, soprattutto per i locali o le feste e gli eventi che animano spesso la città.
Per noi Bologna è stata “la dotta” grazie al corso su Social Media e SEO tenuti per l’Associazione Italiana Travel Blogger da Claudio Nader e Francesco de Nobili nelle sale COB di Destinazione Umana, ed è stato molto piacevole vivere in prima persona questo famoso aspetto della città.

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Bologna la rossa

Bologna, semplicemente, è rossa. Fu costruita con mattoni rossastri ed ora il rosso è un riflesso su tutta la città. Sono rossi i suoi portici, è rossa la Basilica di San Petronio, una delle chiese più grandi d’Europa, è rossa la Torre degli Asinelli, la più alta della città, è rossa Piazza Maggiore e rossi sono i suoi tre palazzi più belli: Palazzo Comunale, o Palazzo d’Accursio, che ospita la Galleria Vidoniana con una bellissima raccolta di opere; Palazzo dei Banchi, che deve il nome alle botteghe che qui un tempo esercitavano l’arte cambiaria; Palazzo del Podestà, il cui salone fu usato anche come teatro pubblico e campo per il gioco del pallone.

Rossi sono anche i suoi portici, patrimonio dell’umanità UNESCO. Bologna è in assoluto la città con più portici al mondo: messi insieme raggiungono i 53 km di lunghezza. Inizialmente furono usati per aumentare le capacità abitative dei palazzi, per far fronte all’aumento della popolazione, e nel 1288 una legge cittadina stabilì che tutte le nuove case dovevano essere costruite con i portici e quelle che ne erano sprovviste dovevano aggiungerlo. Ovviamente il portico più lungo al mondo non poteva che trovarsi qui: è il portico di San Luca, lungo ben 3.796 metri, che collega Porta Saragozza con il Santuario della Madonna di San Luca.

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Bologna la ghiotta

O detta anche “la grassa” per il ruolo importante che ha sempre avuto la cucina nelle tradizioni bolognesi.
Tortellini, lasagne, mortadella, tagliatelle, ragù alla bolognese, tigelle… sono solo alcuni dei piatti tipici bolognesi (regolarmente registrati alla camera di commercio).
La tradizione culinaria bolognese inizia nel medioevo, quando la città era piena di famiglie signorili presso le quali servivano i migliori cuochi dell’epoca ma anch’essa è in qualche modo legata fortemente all’università, per merito della quale Bologna si riempì di persone di nazionalità diverse che arricchirono le ricette della cucina bolognese ma anche la città, la quale nel medioevo contava più di 150 osterie.
Persino alcune leggende sono legate ai piatti tipici bolognesi, come quella che vede i tortellini modellati sull’ombelico di Venere o le tagliatelle create a somiglianza dei capelli di Lucrezia Borgia.

Un buon posto tipico in cui mangiare è l’Osteria del 15, una tradizionale osteria bolognese dall’atmosfera accogliente con luce soffusa, le pareti tappezzate di vecchi giornali, foto delle strade di Bologna, pentole e tegami. La qualità dei piatti è ottima, il menù presenta piatti tipici della tradizione ma anche rivisitati. Ottimo soprattutto il rapporto qualità/prezzo, con una cena completa tra i 20 e i 40 euro.
Consiglio di prenotare con largo anticipo perché il locale è sempre molto affollato.

Bologna la turrita

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Erano 180 le torri che nel medioevo disegnavano lo skyline di Bologna. Il motivo per cui ne vennero alzate così tante ancora non è chiaro, probabilmente perché le numerose famiglie ricche e nobili che abitavano la città le utilizzavano come mezzo di difesa ma anche per dimostrare il loro potere: più era alta la torre più ricca e potente la famiglia cui apparteneva.
Oggi ne restano poco più di 20, perfettamente integrate nel tessuto cittadino, tra cui la Torre degli Asinelli – la più alta della città – la Torre Garisenda, e la Torre Prendiparte, la seconda più alta, detta anche la Coronata.
È proprio tra queste torri storiche che ci ha portato il Torri Tour, con la guida della bravissima Micol Mazzeo, la quale ci ha svelato segreti che nemmeno tanti bolognesi conoscono!
Durante il tour si toccano ben 15 delle torri rimanenti, scoprendo la storia di ognuna e l’importanza che hanno avuto per la città, ammirando nel contempo il bellissimo centro storico di Bologna, uno tra i più belli d’Italia.
Al termine del Tour, organizzato da Felsina Factory, abbiamo ammirato dall’interno quello che secondo la Lonely Planet è uno dei tre luoghi più straordinari al mondo in cui dormire: la Torre Prendiparte, che è anche uno splendido B&B di charme. Un b&b per sole due persone, un posto che da semplice torre per una coppia può diventare un castello. Gli interni, tutti ristrutturati, riportano ad atmosfere antiche, accoglienti, uniche. La particolarità del posto, oltre a quella – unica – di essere una torre del XII secolo, è quella di avere una stanza per ogni piano: la reception al piano terra, il salotto con il bagno al primo piano, la camera da letto al secondo, la cucina per la colazione al terzo, la sala per una cena romantica al quarto (nelle stanze che un tempo erano adibite a prigione per chi arrecava danni alla Chiesa) e così via, fino ad arrivare (dopo tante scale molto ripide) al punto panoramico: la terrazza, la corona della torre, da cui si può ammirare tutta Bologna dall’alto, comprese le sue torri. Una di quelle immagini che lasciano a bocca aperta, uno di quei posti da cui non si vorrebbe scendere più.

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Info utili

Il Torri Tour parte ogni sabato alle 15, dura circa 2 ore e nel costo del biglietto di 15 euro (12 ridotto) è incluso:

  • passeggiata nel centro storico
  • visita alla Rocchetta della Torre Asinelli
  • ingresso nella Torre Catalani
  • ingresso nel Campanile della Cattedrale
  • visita con salita in terrazza alla Torre Prendiparte

 

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