Viaggio in Tunisia: il fascino della porta d’Africa

La proposta di un viaggio in Tunisia e un si detto subito, senza pensare.
Soltanto dopo un timore sottile si è fatto strada: “Sarà un posto sicuro?” Lo stesso timore, misto al pensiero “ma sei pazza?” lo leggevo negli occhi e nelle espressioni delle persone a cui parlavo della prossima meta.
Forse è vero, noi viaggiatori siamo un po’ pazzi… ma anche tanto fatalisti.
Il primissimo impatto con la Tunisia per me è stato questo: capire cos’è davvero la strategia del terrore: stare su una spiaggia e guardare verso il mare con sospetto, stare in uno dei Musei più belli al mondo e passare più tempo a guardarsi le spalle che a guardare le opere, guardare il prossimo con sospetto.
Poi ho detto no.
No perché vivere così un viaggio sarebbe farli vincere.
No perché una volta che scegli di partire devi goderti il viaggio.
Allora ho aperto gli occhi e ho visto la Tunisia.

Viaggio in Tunisia, Dar Sebastian

Quindi, ricominciamo da capo.

Tunisi dista da Roma appena un’ora di volo… praticamente ci metto di più per andare a lavoro dall’altra parte della città.
La prima immagine che ho avuto della Tunisia è stata incredibile e non la dimenticherò mai.
Ero in aereo e la fase di discesa per l’atterraggio era iniziata da qualche minuto e sotto di noi si è aperto questo scenario tanto bello da far brillare lo sguardo. Mi spiace non avere una foto da mostrare (ho avuto problemi con la reflex proprio in aeroporto prima di imbarcarsi! Da un lato però forse è meglio. Alcuni istanti sono talmente belli che nessuna foto al mondo riuscirebbe a rendergli giustizia) ma proverò a descriverlo sperando di riuscire a rendere almeno la metà della bellezza della scena.
Immaginatevi questo scenario visto dall’oblò di un aereo, dall’alto: il sole che tramonta proprio di fronte a voi e sotto una distesa di casette quadrate e cupole bianche, abbracciate da un monte da un lato e baciate dal mare blu dall’altro. Un impatto emozionante.
Per me il viaggio in Tunisia alla fine è stato questo: il bianco e il blu di Sidi Bou Said, l’odore del gelsomino per le strade di Hammamet, il tè alla menta, il tatuaggio all’henné sulla mano, la voce del muezzin nella Medina di Tunisi, il contrattare nella medina di Hammamet, il mare di Gammarth, l’harissa e i colori delle altre spezie, gli artigiani di Nabeul, i bambini che ci salutavano quando passavamo in pullman… e non vedo l’ora di raccontarvi meglio tutto questo.

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È sicuro un viaggio in Tunisia?

Veniamo alla domanda che tutti si pongono: è sicuro adesso andare in Tunisia?
La Tunisia ha subito due attentati in meno di un anno (quello al Museo del Bardo a Marzo 2015 e quello a Sousse a novembre 2015), più o meno come è successo a Parigi.
Perciò un viaggio in Tunisia è sicuro tanto quanto lo è andare in un qualsiasi altro Paese europeo. Anzi, a Tunisi la sicurezza è altissima: c’è polizia ovunque e addirittura all’aeroporto PRIMA di accedere bisogna passare il metal detector.
Le uniche zone che sarebbe meglio evitare sono quelle sahariane al sud (ora zona militare perché le stanno ripulendo, quindi è comunque impossibile accedervi) e i confini con la Libia.
La Tunisia è il Paese africano più occidentale e democratico, prima della Primavera Araba del 2011 c’era addirittura il divieto di portare il velo! Perciò non ci sono nemmeno problemi di abbigliamento o simili (abbiamo visto girare anche ragazze tatuate e in calzoncini).

Informazioni pratiche

Passiamo alle informazioni pratiche più utili:
– Per accedere al Paese è necessario il Passaporto valido per almeno tre mesi dalla data di partenza e non serve alcun visto per soggiorni inferiori ai tre mesi. All’ingresso viene chiesto di compilare un modulo in cui, tra i vari dati personali, si richiede anche dove si soggiornerà, perciò è sempre meglio partire avendo già prenotato il soggiorno.
– La lingua ufficiale è l’arabo, la seconda lingua è il francese (TUTTE le scritte sono in doppia lingua), ma nel nord tutti parlano anche italiano.
– La moneta ufficiale è il dinaro tunisino, che oggi equivale a circa 0,50 centesimi di euro, ma in molti posti gli euro sono accettati.
– Rispetto all’Italia il fuso orario è un’ora indietro.

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La domanda finale: vale la pena fare un viaggio in Tunisia, anche adesso?
Si, si e ancora si.

3 comments

  1. L’intro del post è davvero superlativa.
    Per quanto uno non si voglia lasciar toccare dalla paura scatenata dagli utlimi eventi, ci sta che in fondo al cuore un’ombra di paura ci sia…il guardarsi attorno, lo stare in allerta al minimo movimento strano…credo sia normale. Ma poi è così bello lasciarsi andare e godersi finalmente lo spettacolo che abbiamo davanti agli occhi..e sei stata bravissima a riuscire a farlo!

    1. Ammetto che ci è voluto un po’ di impegno per riuscirci, ma alla fine ha vinto un pensiero: ormai sono qui, perché rovinarsi il viaggio?
      in fondo ormai si rischia ovunque, inutile fasciarsi la testa con brutti pensieri… viviamo il momento e via!

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