“Ma quella faccia un po’ così
quell’espressione un po’ così
che abbiamo noi mentre guardiamo Genova
ed ogni volta l’annusiamo
e circospetti ci muoviamo
un po’ randagi ci sentiamo.”
Paolo Conte
Genova è stata una breve tappa dell’ultimo on the road in Europa.
Arrivare al tramonto, partire all’alba.
Questo però non ha impedito di assaggiarne l’anima.
Un appartamentino in un palazzo fatiscente nel centro storico, a dieci minuti a piedi dal Porto.
Proprio il Porto di Genova è stata la cosa a colpirmi di più in questo veloce giro nella città. Il Porto antico, per la precisione, quello dove si trova la biosfera, l’acquario (chiuso a quell’ora), la nave blu, l’ascensore panoramico, il Bigo, l’edifico Millo ed Eataly.
Non avrei mai pensato che una zona portuale potesse essere così ricca di cose.
Senza dimenticare Piazza delle Feste e la passeggiata sotto la sopraelevata tra le bancarelle o su quel viale che ricorda tanto Baltimora, tra sole, panchine e palme.
E’ bello anche soltanto starsene lì a guardare le navi che si colorano di ombre e di arancione mentre il sole scende, mentre tutti i mille colori che punteggiano il Porto di Genova di giorno piano piano si spengono.
Edificio Millo
Qui si trova il Museo Nazionale dell Antartide Felice Ippolito, oltre a ristoranti, bar, negozi e Eataly dove abbiamo mangiato degli ottimi tagliolini al pesto genovese (quello vero, con patate e fagiolini!). I tavoli sono anche con vista sul Porto… mangiarci al tramonto può diventare romanticissimo!
Il Bigo
E’ un esperimento di design di Renzo Piano (il famoso architetto che ultimamente ha ridisegnato anche lo skyline del Porto di Genova), un monumento moderno con la base in acqua che sorregge l’ascensore panoramico rotante che arriva a 40 metri d’altezza, in modo da avere una visione a 360° di tutto il Porto e della città dall’alto.
La biosfera
Progettata anche questa da Piano, è una struttura di forma sferica in vetro e acciaio che ospita piante tropicali, iguane e farfalle. Si trova anch’essa in mare, proprio di fronte il famoso acquario.
Tornando verso il centro storico, si nota la parte più abbandonata della città, l’esatto opposto di quello che è il Porto, così vicino.
Vicinanza che rende il contrasto ancora più evidente, che riporta però il viaggiatore all’idea di città portuale, quelle città che dal mare hanno il meglio e il peggio, la cura e l’abbandono.
Una sola serata.
Eppure a Genova basta per lasciare il segno.
Oggi più che mai Genova ha bisogno di questo. Brava Lu!
Grazie Manu!
Sono sciura si riprenderà presto, i genovesi sono forti… noi cerchiamo di aiutare come possiamo!
Poche parole ma intense e piacevoli per descrivere la mia città. Grazie Lucia!!!
L’hai descritta benissimo.
Che bel complimento, grazie a te Dany!