Il galateo del viaggiatore

Paese che vai, usanza che trovi.
Girando il mondo portiamo con noi sempre noi stessi e la nostra cultura, per questo spesso è facile cadere in errore quando si ha a che fare con luoghi e culture sconosciute, errori che a volte rischiano di farci sbattere in galera.
Ne appunto qualcuna, raccolte sul web (perciò se trovate errori, segnalateceli!).
L’articolo originale sul Galateo del Viaggiatore lo trovate qui:
Galateo del Viaggiatore - valigia
“La partenza si avvicina. In valigia c’è tutto: i jeans preferiti, la canotta e le infradito colorate, ma siamo sicuri che sia un abbigliamento gradito nei paesi che ci apprestiamo a visitare? Le donne sono abituate alle rigide regole che alcuni paesi impongono loro, ma nei paesi islamici e arabi, canottiere e pantaloni corti sono un insulto al buon gusto anche se indossati dai maschi.
La stessa cosa succede in Estremo Oriente, dove la nudità è prerogativa delle classi più umili. Il “fuori casta” in passato aveva il divieto di indossare la camicia, affinché la sua inferiorità fosse evidente. Per questo l’occidentale, visto nell’immaginario collettivo come un benestante, presentandosi un t-shirt o canottiera provoca quasi uno shock agli abitanti del paese che lo accoglie.

Neanche il casual è sempre apprezzato. Se i jeans da noi sono ormai abbigliamento per tutte le occasioni, in molti paesi non vengono compresi. In Australia sono considerati divisa da lavoro, destinata ai lavori più umili della campagna: non si indossano nemmeno per un’informale cena da amici.

Iran, Siria e molti paesi islamici percepiscono il jeans come l’abbigliamento del diavolo. Indossandoli potrebbe succedere che qualcuno per strada ci insulti e ci sputi davanti ai piedi.

Anche le comodissime infradito hanno i loro problemi. In Corea sono il segno di riconoscimento delle prostitute, mentre il piede nudo in Cina è un vero e proprio oggetto sessuale. Sempre in Cina scegliete abiti a tinta unita se non volete essere accolti con un scroscio di risate.

Bandite camice e pantaloni stile militare: sono assolutamente vietati alla popolazione civile in Zimbawe, Zambia e Botswana (Africa).
Meglio affidarsi all’eleganza della cravatta? Dipende. In alcuni paesi islamici è bandita: il gesto di annodarsela infatti ricorda quello della croce, l’osteggiato simbolo cristiano. Pensate che al nostro arrivo in Arabia Saudita si viene perquisiti e qualsiasi croce requisita e sequestrata.


Viaggiate in coppia e vivete dolcemente incollati l’uno all’altra? Nel Brunei questo comportamento può causare l’arresto. In Africa qualsiasi effusione è scandalosa, tenersi per mano riprovevole.
Bando anche alle galanterie: aiutare una signora ad attraversare prendendola per un braccio avrà notevoli e nefaste conseguenze sulla sua reputazione. Qualsiasi contatto fisico fa infatti della sventurata una prostituta.
In molti paesi del Sud Est asiatico anche la semplice stretta di mano è vista male.
Ricordate d’altronde che in questi luoghi l’eleganza richiede che la donna non venga proprio vista: solo così le si porta il massimo rispetto. Nei paesi islamici non si chiedono nemmeno informazioni nè si manda a salutare le donne di famiglia: non vanno mai menzionate.


Galateo del viaggiatore - mappa

 

Se poi entriamo nelle case dei nostri nuovi amici d’oltre confine, conoscere le regole dello stare a tavola e perfino dell’andare alla toilette è d’obbligo.

In Cina, scordatevi tutto ciò che vi ha insegnato la mamma sul fatto di non sporcare, perchè versare qualche chicco di riso o gocce di salsa di soia è segno che avete apprezzato la cucina.
In Giappone, prima di buttarvi sul cibo contate per molto tempo insomma e mostrata estrema deferenza verso i piatti che vi vengono offerti. Ammirate il vostro piatto, annusatelo, godetelo con lo sguardo e con le narici anche se morite di fame.
Via libera a rutti e pulizia dei denti di gruppo in India e in Nepal, dove prima di salutarsi si termina la cena con abluzioni che per noi sono sconvenienti, ma per loro sono assolutamente di buona educazione.
Se qualcuno vuole convincervi che nei paesi islamici a fine pasto è di prassi un “sonoro ringraziamento”, in realtà queste libertà sono accettate, ma non apprezzate.
In questi paesi fate attenzione alla mano con cui passate le portate al vostro vicino o con cui prendete il cibo: va fatto sempre con la destra perché la mano sinistra è destinata alle azioni più umili e alla pulizia del corpo. Stessa cosa nel sud dell’India e in Indonesia dove la sinistra si usa per incombenze molto meno nobili: lì la carta igienica non esiste…


In alcuni paesi le funzioni fisiologiche devono rimanere un mistero. Vi scappa in Russia o Ucraina? Meglio non farne parola con nessuno ed eclissarsi alla ricerca della toilette: da queste parti l’argomento suscita grande imbarazzo.
Negli Stati Uniti invece, è maleducato bussare alla porta per chiedere se è occupato: se è chiusa significa che qualcuno è dentro, se è aperta via libera. Perciò è buona educazione lasciarla aperta quando si esce, contrariamente alle nostre abitudini.
Se invece bussate alla porta in Corea, chi è dentro busserà a sua volta per avvertirvi della sua presenza.
Nelle campagne dell’Indocina le donne fanno i propri bisogni per strada: sicure che l’uomo segua il precetto “le donne non si devono vedere”, non si preoccupano di doversi nascondere. Precetto da tenere a mente anche per i viaggiatori.


Incomprensioni imbarazzanti possono succedere anche dietro l’angolo di casa nostra. Se pensate che non c’è niente di meglio che intingere burrosi biscotti nel tè delle 5, bloccatevi: a Londra (e in tutto il Regno Unito) vige un imperativo: non si intinge niente, in nessun liquido.
Se invece il rito della scarpetta finale è irrinunciabile… tagliatevi la mano se siete sotto la Torre Eiffel, perché sul suolo francese è un vero tabù. In Spagna invece è maleducato chiedere il bis della stessa portata.
n Australia, dove la cultura ha origini anglosassoni, fate attenzione invece al vostro atteggiamento alla cassa: posare i soldi del conto sul banco o sul tavolo è considerata una offesa. Meglio depositarli sulla mano.

Se non ci stupisce che in Giappone sia praticamente vietato profumarsi, ci fa effetto che in Canada il profumo infastidisca quanto una sigaretta, poiché inquina la naturale umanità. Se in treno qualcuno ci caccia per il nostro Air du Temps, meglio uscire senza protestare.


Galateo del viaggiatore - indicazioni

Uno dei luoghi dove è facile incorrere in fraintendimenti è il Giappone.
Guai a scambiarsi baci sulle guance. E mai offrire il nostro aiuto a una persona inciampata e caduta. In quel caso meglio fingere di non vedere: si rischierebbe altrimenti di offendere ulteriormente la persona.
In ascensore bando ai gesti eleganti verso le donne: guai a lasciarle passare per prime (cortesia che va riservata solo alla persona più anziana e di sesso maschile). Il posto della donna è in coda di un’ipotetica fila indiana: anche in 2 in un ascensore infatti, non ci si mette faccia a faccia, ma uno dietro l’altro.
Nell’impero del Sol Levante, mai guardare negli occhi il proprio interlocutore perché questo è vissuto come un atteggiamento di sfida: sempre meglio abbassare un po’ gli occhi o tenerli a qualche centimetro sopra la spalla della persona a cui ci rivolgiamo. Lo sguardo diretto con una donna poi non è solo maleducato ma una vera e propria proposta sessuale. Qui poi è una vera e propria offesa offrire la mancia: il lavoro è una missione.


Sempre a proposito di mance è giusto premettere che si tratta di un sistema complicatissimo e anche dove i compensi extra erano sconosciuti sono sbarcati insieme al turismo. Dove è gradita, non bisogna offrirla in modo sproporzionato, per non umiliare chi ne beneficia.
I londinesi non lasciano nessun sovrapprezzo ai tassisti: per loro sarebbe come lasciarlo al ferroviere del treno, per noi turisti… a discrezione. Neanche in Svizzera si usa, ma chi la dà compie un gesto gradito.
In generale, nei paesi del Nord Europa il servizio è compreso nel prezzo e non si aggiunge nulla. Pure nel continente australiano sono molto poco usate, anche in taxi (dove ricordatevi di sedere davanti insieme all’autista se viaggiate da soli).
Nei paesi ispano-americani, gli italiani sono conosciuto per le loro mance spropositate e un po’ cafone: l’importo giusto è del 10 per cento sul conto di bar e ristoranti.
Negli Stati Uniti la mancia è invece un obbligo perché dappertutto sul prezzo da pagare non viene mai incluso il servizio: regoliamoci sul 15 per cento e non abbiamo timore di scordarcene, qualcuno ce lo ricorderà sempre. Anche in Cina la mancia è sempre gradita, ma al bar, al ristorante o in albergo non bisogna dire mai grazie.”

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