L’ultima giornata del nostro secondo b&bDay, iniziò piena di entusiasmo per la sfilata dei carri Viareggina. Dopo la solita colazione luculliana però, avevamo parecchie ore da dover occupare prima dei carri, così decidiamo di fare un giro a Forte dei Marmi per vedere il mare.
C’era il sole e non faceva nemmeno freddo… la giornata perfetta!
Forte dei Marmi è la classica cittadina marittima, con parchi, viali ampi con le palme e lidi che si susseguono uno dietro l’altro. Siamo andati in spiaggia dove abbiamo passeggiato, fatto foto, parlato e scherzato, finchè senza accorgersene è arrivata ora di pranzo. Abbiamo provato a cercare un posto là, ma… vi dico solo che il negozio più povero era Prada e la macchina più povera il Cayenne. Insomma, nulla a portata delle nostre tasche… o forse ci siamo solo lasciati spaventare. Con i crampi della fame risaliamo in macchina verso la prima trattoria lontana da Viareggio (per evitare la folla e il caos) che riusciamo a trovare, e ne troviamo una a Vallecchia. Qui abbiamo mangiato i tortelli più buoni mai assaggiati fin’ora, ce ne saremmo fatti tre piatti a testa! Si fanno però le due, e i carri chiamano, ma il cameriere ci avvisa che a quell’ora anche solo pensare di arrivare a Viareggio è impossibile. E che inoltre avremmo dovuto pagare 15 euro a testa per vedere i carri!
Vabbè, gli diciamo che magari ne vale la pena, quindi anche se un po’ sconfortati montiamo in macchina e ci avviamo, ma il traffico dopo un’ora ci fa demordere, soprattutto perchè si erano fatte le 15 e la sfilata era bell’e cominciata. Decidiamo allora di riprendere la via di casa, ma sulla strada per Pietrasanta troviamo una via chiusa per i festeggiamenti di carnevale e il passaggio dei carri. Scambiamo un’occhiata e decidiamo di fermarci: anche se non proprio a Viareggio almeno i carri li avremmo visti. Così paghiamo il biglietto per il carnevale pietrasantino (6 euro a testa) e come entriamo ci fiondiamo a comprare qualcosa per mascherarci: parrucca da indiana, gallo, corna e code da diavoletti. I carri sono solo 4-5 e girano intorno alla piazza, ma la musica è allegra, i bambini tirano i coriandoli e tutti sono in maschera… Insomma, è proprio carnevale!
Forte dei Marmi è la classica cittadina marittima, con parchi, viali ampi con le palme e lidi che si susseguono uno dietro l’altro. Siamo andati in spiaggia dove abbiamo passeggiato, fatto foto, parlato e scherzato, finchè senza accorgersene è arrivata ora di pranzo. Abbiamo provato a cercare un posto là, ma… vi dico solo che il negozio più povero era Prada e la macchina più povera il Cayenne. Insomma, nulla a portata delle nostre tasche… o forse ci siamo solo lasciati spaventare. Con i crampi della fame risaliamo in macchina verso la prima trattoria lontana da Viareggio (per evitare la folla e il caos) che riusciamo a trovare, e ne troviamo una a Vallecchia. Qui abbiamo mangiato i tortelli più buoni mai assaggiati fin’ora, ce ne saremmo fatti tre piatti a testa! Si fanno però le due, e i carri chiamano, ma il cameriere ci avvisa che a quell’ora anche solo pensare di arrivare a Viareggio è impossibile. E che inoltre avremmo dovuto pagare 15 euro a testa per vedere i carri!
Vabbè, gli diciamo che magari ne vale la pena, quindi anche se un po’ sconfortati montiamo in macchina e ci avviamo, ma il traffico dopo un’ora ci fa demordere, soprattutto perchè si erano fatte le 15 e la sfilata era bell’e cominciata. Decidiamo allora di riprendere la via di casa, ma sulla strada per Pietrasanta troviamo una via chiusa per i festeggiamenti di carnevale e il passaggio dei carri. Scambiamo un’occhiata e decidiamo di fermarci: anche se non proprio a Viareggio almeno i carri li avremmo visti. Così paghiamo il biglietto per il carnevale pietrasantino (6 euro a testa) e come entriamo ci fiondiamo a comprare qualcosa per mascherarci: parrucca da indiana, gallo, corna e code da diavoletti. I carri sono solo 4-5 e girano intorno alla piazza, ma la musica è allegra, i bambini tirano i coriandoli e tutti sono in maschera… Insomma, è proprio carnevale!
La cosa più bella era la gente in maschera che seguiva i carri ballando. Le vie del paese sono strette, e i carri le occupavano per intero, così sui marciapiedi erano ammassate le persone in maschera, che cantavano e ballavano a ritmo di musica, ridendo. I bambini suonavano fischietti e tiravano coriandoli, e tutti sembravano conoscersi.
Alla fine siamo stati felici di ritrovarci qui e non nella confusione di Viareggio… un carnevale più a misura d’uomo, dove si fa festa per davvero.